‘Tamponare l’emergenza’: prove di sopravvivenza per la Provincia di Teramo

provincia_teramo__via_milliTeramo. Dopo aver provveduto ad alcuni immediati tagli alla spesa corrente, questa mattina dirigenti e assessori si sono seduti allo stesso tavolo per decidere le linee di indirizzo di quella che si profila come una mini riorganizzazione dei settori dell’ente necessaria in seguito alla cessazione della funzione di supporto alla Provincia della Teramo Lavoro con i suoi 110 dipendenti e dei tagli dei trasferimenti operati dal Governo sulle Province.

“Utilizziamo questa circostanza” ha detto il presidente Valter Catarra “per razionalizzare organizzazione e personale limitando il disagio e le ricadute negative sui cittadini e sulle imprese: pensiamo a loro e cambiamo approccio”.

I dirigenti disporranno nel più breve tempo possibile lo spostamento momentaneo di alcuni dipendenti sia all’interno dello stesso settore (ad esempio da uno sportello all’altro come accadrà per i Centri per l’Impiego) sia intersettoriali.

“Mi rendo conto che questo può generare delle resistenze, anche nel personale, e lo comprendo” ha aggiunto Catarra “ma bisogna gestire l’emergenza. Solo dopo che abbiamo fatto questo e se non sarà sufficiente penseremo a ridurre gli orari di alcuni servizi a sportello, come i Centri per l’Impiego, e solo, comunque, dopo aver ascoltato i Sindaci dei comuni interessati. Naturalmente mi auguro che nei prossimi mesi la situazione muti, almeno in parte, ma non bisogna farsi troppe illusioni”.

Ogni dirigente, intanto, nei propri settori, dovrà compiere una ricognizione precisa distinguendo fra i servizi essenziali (“non ci sono solo i Centri per l’Impiego ma, ad esempio, tutti quei servizi che assicurano attività autorizzatorie o di controllo le cui certificazioni sono indispensabili a cittadini e imprese”) e, invece, quelle attività per le quali, comunque, ci sono capitoli di spesa azzerati e il cui personale potrebbe essere ricollocato. Infine ci sono servizi trasferiti dalla Regione, in tanti casi senza alcuna risorsa aggiuntiva: né economica né finanziaria e ci si chiede come sostenerli.

 

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