Concussione, non risponde il capo cantoniere: nuovi particolari dell’inchiesta

Si avvalso della facoltà di non rispondere il capo cantoniere dell’Anas di 58 anni (residente in un comune del Teramano), finito agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione.

 

L’uomo, capo cantoniere dell’Anas, con compiti di sorveglianza anche sulla Statale 16, avrebbe chiesto (e ottenuto) delle somme di denaro per concedere dei pareri amministrativi favorevoli.

 

La Procura di Teramo (titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Luca Sciarretta e  gestita dalla tenenza di Nereto della Guardia di Finanza) contesta tre casi nei quali il dipendente dell’Anas si sarebbe fatto consegnare del denaro. Anzi, in una circostanza la consegna del denaro (500 euro, più 100 consegnati in precedenza) sarebbe stato filmata dai finanzieri.

 

Il tutto sarebbe partito dalla denuncia di un imprenditore della Val Vibrata per le pratiche di autorizzazione di un accesso sulla Statale 16 per un terreno a Martinsicuro. Terreno acquistato nel 2015 dall’imprenditore per delocalizzare parte della propria attività e per il quale la pratica non si era sbloccata. Poi i contatti tra l’imprenditore e il capo cantoniere e il successivo scambio di soldi. Non è da escludere, in ogni caso, che l’inchiesta andata avanti per circa un anno, e che ha prodotto una voluminosa documentazione, possa allargarsi.

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