Prati di Tivo, riapre la cabinovia. Ma le polemiche non si placano

Una stagione che prova a recuperare quanto perso finora. Da giovedì prossimo, infatti, torna in funzione la cabinovia dei Prati di Tivo rimasta chiusa per la mancanza di personale che la società Gran Sasso teramano spa (società di proprietà pubblica compartecipata dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, dalla Regione e dagli enti locali) gestore dell’impianto, ha assunto nei giorni scorsi con un contratto a tempo determinato.

Grazie ai sette operatori, dunque, la possibilità di salire con la cabinovia fino alla Madonnina, sarà finalmente garantita. Ma il fatto che si sia dovuto attendere il 27 luglio, con una stagione estiva già decisamente compromessa vista la mancanza affluenza di turisti dovuta soprattutto all’impossibilità di usare l’impianto, non ha mancato di suscitare polemiche da parte degli operatori rimasti finora praticamente senza lavoro.

E proprio di questa mattina è un post su Facebook di Pasquale Iannetti, guida alpina e maestro di alpinismo, che chiede le dimissioni del sindaco di Pietracamela e invita gli amanti della montagna a condividere con lui il dissenso verso il modo in cui vengono gestite le emergenze da parte del primo cittadino e del presidente dell’Ente Parco. In particolare, vengono criticate le ordinanze di chiusura della via ferrata “Danesi” e della ristrutturazione delle vie ferrate del Gran Sasso, la prima presa senza i necessari riscontri tecnici e con troppa superficialità, perfettamente usufruibile grazie ad una non difficile rimozione dei sassi caduti dopo lo smottamento, la seconda con uno sperpero di denaro pubblico vista la necessità della sola sostituzione completa delle staffe e i cui lavori sono stati autorizzati proprio nel momento di maggior afflusso turistico.

“Comprendiamo la delusione e anche la rabbia degli operatori della montagna”, ha detto il sindaco di Pietracamela, Michele Petraccia, “soprattutto poiché vediamo che, nonostante la stagione particolarmente calda e dunque decisamente favorevole al turismo montano, non abbiamo avuto funzionante la cabinovia che rappresenta uno degli elementi più attrattivi per il nostro territorio. In questi mesi abbiamo anche pungolato la Gran Sasso teramano affinché facesse la sua parte per riattivare l’impianto. E nella prossima assemplea in programma a fine agosto pretenderemo dalla società che si arrivi ad avere una gestione definitiva degli impianti perché non possiamo più andare avanti con una situazione così precaria. Inoltre proprio oggi abbiamo una riunione in Regione per la messa in sicurezza della montagna dal pericolo valanghe in modo da poter garantire già dal prossimo inverno che non accada più quanto avvenuto a gennaio”.

 

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