Sant’Egidio, contributi comunitari: imprenditore agricolo denunciato per truffa

Sant’Egidio. Annette delle particelle di terreno che appartengono ad altri alla propria domanda di contributo, utile per l’erogazione di fondi europei a sostegno delle attività agricole.

 

 

E’ una truffa in stile agricolo quella che hanno scoperto i carabinieri della stagione di Sant’Egidio alla Vibrata, diretti dal luogotenente Mario De Nicola. Nei guai, con le accuse di truffa aggravata per l’erogazione di fondi pubblici, è finito un imprenditore agricolo del posto, N.G. di 56 anni.

 

Tutta la vicenda è venuta a galla dopo che un piccolo proprietario terriero del posto, per la prima volta, ha presentato un’analoga domanda di contributo economico. Richiesta rigettata con una motivazione molto chiara: lei non ne ha diritto perché su quella porzione di terreno l’ha già percepita.

 

L’ignaro possidente terriero è caduto dalle nuvole, ma ha voluto andare fino in fondo alla vicenda e così ha presentato una querela ai carabinieri. I militari hanno iniziato una laboriosa ricerca di dati ed elementi cartacei per focalizzare il tema. Ebbene. Il 57enne, autore della truffa, nel presentare la domanda di contributo all’Unione Europea, per il tramite del Ministero, aveva annesso alla sua proprietà anche delle particelle di terreno attigue, in modo da far crescere l’area destinata alla coltivazione e di riflesso percepire fondi maggiori (si parla di alcune migliaia di euro).

 

E’ bastato attraverso le mappe confrontare il tutto e risalire all’origine della questione e identificare l’autore della truffa che è stato denunciato.

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