Pineto, la nuova caserma dei carabinieri intitolata ad Antonio Santarelli

“Verremo ricordati non per quanto abbiamo creduto, ma per quanto siamo stati credibili”. E’ la frase che Claudia Francardi ha pronunciato subito dopo aver scoperto la targa che si trova all’esterno della nuova caserma che ospita la stazione dei carabinieri di Pineto.

Una frase che porta stampata nel cuore, che gli ricorda il marito a cui la nuova struttura è stata intitolata, l’appuntato scelto Antonio Santarelli, scomparso tre anni fa dopo un anno di agonia a seguito delle gravi ferite riportate per un’aggressione subita durante un controllo, in un paesino in provincia di Grosseto. C’è stata la solenne cerimonia per l’inaugurazione della nuova caserma e la vedova, accompagnata dal figlio, è stata la madrina.

Ha tagliato il nastro ed ha partecipato commossa alla deposizione di una corona all’ingresso della nuova struttura, accanto alla lapide che ricorda il marito e quel tragico evento, avvenuto il 25 aprile del 2011. Erano presenti tutte le più alte cariche militari, a cominciare dal comandante della Legione Carabinieri Abruzzo, il generale di brigata Claudio Quarta.

Picchetto d’onore e banda, con il prefetto Valter Crudo accanto agli stati maggiori delle forze dell’ordine territoriali. I gonfaloni dei Comuni di Pineto e di Notaresco, paese d’origine dell’appuntato scelto Santarelli. I sindaci Robert Verrocchio e Diego Di Bonaventura, parlamentari, amministratori.

Una cerimonia comunque sobria, ma carica di emozione e commozione, soprattutto quando è stato ricordato l’episodio del 25 aprile del 2011. Il militare, che è stato insignito della medaglia d’oro al valor civile, venne aggredito brutalmente da Matteo Gorelli, condannato poi a 20 anni, fermato alla guida della sua vettura mentre era di ritorno da un rave party.

Claudia Francardi, donna molto credente, in questi anni ha avuto solo parole di perdono nei confronti dell’aggressore che ha spezzato la vita al marito. Ha incontrato quel ragazzo più volte, si sono abbracciati. Un vero esempio da imitare perché non si è lasciata travolgere dall’odio.

Oggi quella caserma porta il nome di suo marito. E’ il primo caso in Italia che una struttura militare viene intitolata ad una persona senza che si attendesse il compimento del decimo anno dalla sua scomparsa.

Almeno questa volta la burocrazia è stata superata dal buon senso. Ed è stata compiuta, in fondo, la volontà dell’appuntato scelto Antonio Santarelli che diceva sempre di voler essere ricordato per ciò che aveva fatto in vita.

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