Pescara. E’ ancora caccia alla banda dell’Audi nera che da settimane sta terrorizzando tutto l’Abruzzo svaligiando ville e appartamenti, sia sulla costa che nell’interno di teramano, pescarese e chietino.
Da Alba Adriatica a Montesilvano, da Pineto a Guardiagrele, passando dal capoluogo adriatico, c’è sempre una potente vettura scura, in più casi ripresa dalle telecamere di sorveglianza, a servizio di chi si è introdotto nelle case per depredare gioielli, contanti e casseforti intere.
Tracciando una linea comune tra le indagini sui diversi territori, gli investigatori sono giunti alla conclusione che potrebbe essere sempre la stessa banda di malviventi ad agire su colpi organizzati: probabilmente malviventi provenienti da fuori che si avvalgono di basisti locali che studiano e suggeriscono le residenze da assalire.
La velocità e la fedele tenuta di strada dell’Audi (A6 dovrebbe essere il modello preferito) è riuscita in più casi a garantire la fuga ai criminali, come avvenuto martedì sera dopo un inseguimento partito da Città Sant’Angelo e concluso a Rapino, sulle montagne teatine, toccando in autostrada la velocità di 280 chilometri orari. Solo poco prima, nel tardo pomeriggio, un’Audi A6 nera – non è chiaro se la stessa – era stata intercettata a Pineto, dove i malviventi avevano cercato di svaligiare due abitazioni.
L’ormai temutissima Audi Nera è stata avvistata su quasi tutti i luoghi visitati dai ladri nell’ultimo mese: ripresa dalle telecamere ad Alba Adriatica il 21 ottobre, intercettata a Rosciano lo scorso 7 novembre. Nel paesino del pescarese i malviventi sono andati molto vicini alla cattura dopo aver agito in 2 case: in 3, descritti come giovani, agili e dall’accento dell’Est Europa sono stati inseguiti a piedi per le campagne, dove sono riusciti a dileguarsi, dopo che un quarto uomo al volante proprio di un’A6 nera li aveva abbandonati per darsi alla fuga.
Così è scattato il tam-tam sul web tra la popolazione: tanti i gruppi nati su Facebook per “vigilare” virtualmente sui quartieri, come a Pineto, dove un apposito gruppo sul social network è stato creato tra i residenti per passare parola su vetture sospette individuate per le strade del paese. A Montesilvano, invece, l’allarme corre su Whatsapp, dove rimbalzano i numeri di targa e descrizioni. Gli stessi elementi che vengono riferiti quotidianamente ai centralini di carabinieri e polizia.
L’Audi, però, sembra essere l’automobile preferita dai criminali anche fuori dall’Abruzzo: pochi giorni fa, in Campania, è stata bloccata quella utilizzata da una banda di rom che fa base a Scampia. Qualcuno ha anche pensato che fosse la stessa banda, ma la deduzione risulta erronea poiché l’arresto è avvenuto precedentemente all’ultimo episodio abruzzese, quello del rocambolesco inseguimento terminato a Rapino. Il mancato collegamento fra l’arresto e le ricerche ancora aperte è stato smentito anche da fonti investigative abruzzesi.