Festa al Comune di Pescara per il ritorno di D’Alfonso

Pescara. Tre giorni doluciano_dalfonsopo l’assoluzione, Luciano D’Alfonso torna nella sala che lo ha visto sindaco della città per sei anni. Un incontro pubblico organizzato dal Pd è stato l’occasione per festeggiare il suo ritorno in consiglio comunale dopo 4 anni.

La sala del consiglio comunale di Pescara gremita, questa mattina, per accogliere Luciano D’Alfonso, ex sindaco appena assolto dal Tribunale del capoluogo adriatico per il processo Housework. Quattro anni dopo quel 15 dicembre 2008, quando fu arrestato per le presunte tangenti negli appalti pubblici, l’ex sindaco è rientrato nella sala del comunale, dalla quale ha governato la città per sei anni. E’ stato ospite di un appuntamento pubblico promosso dal Pd a Palazzo di città, alla presenza di vecchi e nuovi amministratori del Partito democratico. Titolo dell’incontro “Pescara ricomincia da TE: ripensiamola insieme”. Il primo a prendere la parola, oltre ad essere stato tra i primi ad accogliere con baci e abbracci D’Alfonso, è stato il capogruppo Moreno Di Pietrantonio, capogruppo Pd in Consiglio comunale, che ha parlato della volontà del partito di Bersani di riprendere il discorso dove era stato interrotto mentre Camillo D’Angelo, ex vice sindaco, ha rivendicato gli obiettivi della giunta D’Alfonso paragonandoli a quelli della giunta Mascia che amministra la città. Ha anche chiarito che il Pd non è il partito del no, ma motiva le sue prese di posizione con argomentazioni precise. Grande attenzione tra i pubblico quando ha parlato D’Alfonso, che ha accolto “il consiglio di un paio di amici e ha deciso di stare calmo, di non vendicarsi di nulla e di dosare le parole”. Nessuna parola di apprezzamento per Regione, Provincia e Comune, dove “non si amministra e dove ci sono politici timidi”, e ha assicurato di essere “in grado di vincere, perchè non ha bisogno che il suo avversario si azzoppi una gamba per farlo”. Ha anche ammesso che avrebbe voluto salutare il sindaco Mascia, ma ha evitato di raggiungere la sua stanza. Poi si è soffermato su quanto non ha potuto fare in questi anni, in attesa che si concludesse il processo, e cioè parlare dei 150 anni dell’unitàd’Italia, della riduzione delle Province, del porto e dell’aeroporto. Gli sarebbe piaciuto anche inaugurare il nuovo svincolo dell’asse attrezzato di via Tirino,ma lo ha fatto il sindaco attuale.

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