Pescara: 85 anni dall’unificazione con Castellamare, cerimonia in Comune

sindaco_consiglioPescara. La città festeggia l’85esimo anniversario dell’unificazione tra Pescara e Castellamare con una cerimonia in pompa magna nell’aula consiliare. Il sindaco Luigi Albore Mascia, di fianco alle maggiori autorità cittadine, ha ricordato l’importanza di un momento storico che ha dato il là al percorso di crescita economica.

La riunione straordinaria del consiglio comunale è stata organizzata questa mattina per celebrare gli 85 anni dall’unificazione tra le due municipalità di Pescara e Castellamare. Un provvedimento fortemente voluto dallo scrittore Gabriele D’Annunzio e spalleggiato dall’onorevole Giacomo Acerbo.
Presenti in sala le massime autorità cittadine, il presidente della Provincia Guerino Testa e il presidente della Camera di Commercio Daniele Becci. Poste Italiane ha allestito uno sportello per il rilascio dello speciale annullo filatelico realizzato per l’occasione. Ad aprire la giornata è stato il presidente del Consiglio Roberto De Camillis, seguito dalla relazione dello storico ed ex presidente Licio Di Biase, che ha ripercorso i passaggi che hanno portato prima alla scissione di Pescara e Castellamare nel 1806-1807 e poi alla loro riunificazione nel 1927. “Con il collega Armando Foschi”, ha ricordato, “ abbiamo iniziato a celebrare la ricorrenza dell’unificazione delle due municipalità in occasione del 75° Anniversario, riscoprendo l’importanza della tutela della nostra storia. Pensiamo che L’Aquila è stata preferita a Pescara come capoluogo di regione proprio perché venne considerata una città storica, mentre Pescara era troppo giovane”.
Parole di elogio anche dal sindaco Luigi Albore Mascia: “Quel 12 gennaio 1927 ha segnato l’inizio del percorso che portò Pescara ad acquisire la dimensione della ‘nuova città’ e a divenire un punto di riferimento per l’intera regione, come peraltro ben profetizzato da Vittorio Emanuele II, per la sua posizione geografica strategica, al centro della direttrice adriatica, per la presenza dell’importante stazione ferroviaria e dello sbocco sul mare, destinato ad accogliere il porto cittadino, per la sua vocazione commerciale e per l’intraprendenza e operosità della classe dirigente”. “Il momento dell’unificazione”, prosegue Mascia, “è stato il crocevia dello sviluppo della città ed è nostro dovere ricordare, con senso di gratitudine, coloro che contribuirono alla concretizzazione delle aspettative legate all’unione delle due municipalità”.

 

Daniele Galli


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