Pescara, Area di risulta privatizzata: il M5S dice no al progetto

Pescara. Ancora malcontento sul progetto di riqualificazione dell’Area di risulta presentato da Alessandrini durante l’incontro pubblico svoltosi all’Urban Center un paio di giorni fa.

In sostanza, la redazione del progetto è stata esternalizzata e affidata ad una società di Padova, la Sinloc, che ha previsto la privatizzazione dei parcheggi presenti nella parte centrale della città.

“Invece di discutere con la città delle necessità e delle potenzialità di un vuoto urbano fondamentale per Pescara”, commenta la consigliera M5S, Erika Alessandrini, “il sindaco preferisce assegnare la sua delega all’urbanistica non ad un assessore, tanto atteso dalla città e grande assente nella giunta, ma ad una società finanziaria alla quale è stato trasferito il compito di pianificare l’area di risulta. Tutto questo è inaccettabile”.

“Per l’amministrazione Alessandrini”, ha proseguito la consigliera, “il nuovo tema progettuale del PP1 (il piano particolareggiato del centro città) si chiama tasso d’interesse, in barba a 30 anni di progetti che hanno animato ed appassionato i pescaresi ed anche al concorso europeo del 2005 nel quale si discuteva di bosco e polo culturale e costato più di 100 mila euro di risorse pubbliche”.

“Il progetto presentato all’Urban Center è stato scelto da questa Giunta non perché risolve le complessità insite in un’area cardine della città, ma solo perché si è trovata una giustificazione di spesa per i 43 milioni di euro che Alessandrini ha deciso di spendere. Questo centrosinistra sta puntando ad un’opera a cui mai nessuno aveva osato pensare: vendere la città al migliore offerente”.

“Permettere di costruire palazzine e centri commerciali nell’area di risulta, oltre a concedere ad un privato di sfruttare tutti i parcheggi del centro cittadino determinerà un impegno al quale le future amministrazioni non potranno più sottrarsi e per i prossimi 30 anni, ogni iniziativa del Comune sulla mobilità e sui parcheggi nel centro cittadino che potrebbe ridurre i guadagni del privato, daranno diritto a questo di ottenere dei risarcimenti economici pagati da tutti i pescaresi”.

“Il sindaco butti giù la maschera e spieghi ai cittadini perché spaccia per riqualificazione un intervento che non dà alla città alcun valore aggiunto né in termini di verde, né in termini di parcheggi (saranno meno degli attuali e costeranno di più), né nel garantire la tutela di uno spazio pubblico, che pubblico deve restare”, conclude la consigliera.

“Ci sono altre soluzioni sia nel metodo che nel merito: non accettiamo che si spacci per ‘partecipazione’ quella che è solo una richiesta di ratifica e presto presenteremo alla città dei progetti alternativi sui quali chiederemo l’intervento dei pescaresi per fermare insieme quello che appare sempre più come il funerale dell’area di risulta e di tutto il centro cittadino”.

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