Pescara, nuovo porto: spunta una nuova darsena pescherecci

Pescara. Dopo quella relativa alla larghezza, incompatibile con il Ponte del Mare, il Forum abruzzese per i diritti dell’acqua punta il dito contro un’altra anomalia nel progetto del nuovo porto di Pescara.

 

La Stazione Ornitologica Abruzzese ha depositato nei giorni scorsi una dettagliata osservazione procedurale al Comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale della Regione, evidenziando che “nelle carte emerge un’ulteriore difformità rispetto al Piano Regolatore Portuale 2016, addirittura una nuova darsena pescherecci”.

“Coma mai compare questa variante? Chi l’ha inserita e progettata?”, si interroga il Forum H2O, immaginando maliziosamente  “che ci sia stata una presa di coscienza rispetto all’inadeguatezza della soluzione del PRP 2016 con il posizionamento di una darsena a nord, oggetto di pesanti contestazioni. Oppure che, dovendo funzionare in attesa della realizzazione della darsena pescherecci nord, ci si sia accorti che con la deviazione del fiume ci saranno enormi problemi di navigazione nel canale anche per la formazione della barra di sedimenti che evidentemente non ha ricevuto la doverosa attenzione,  in quanto con il PRP 2016 i pescherecci dovrebbero teoricamente ormeggiare fuori dal porto canale”.

Citando le motivazioni di uno studio effettuato dalla società BetaStudio, “Questa darsena potrà essere utilizzata dai pescherecci che durante le mareggiate più violente e/o in occasione di piene fluviali eccezionali non riuscissero ad utilizzare la nuova imboccatura del porto canale”, l’associazione ambientalista sottolinea: “Queste motivazioni appaiono particolarmente deboli in quanto non sono supportate da alcuna valutazione tecnica (anche rispetto all’effetto sulla darsena commerciale) e, anzi, appaiono smentire proprio le risultanze degli studi che hanno portato ad immaginare la deviazione a S del porto canale”.

“Ribadiamo”, conclude il Forum, “che le opere in questione, per stessa ammissione del redattore dello studio ambientale per conto del proponente, sono di competenza nazionale con Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) diretta e non di una semplice verifica di assoggettabilità a V.I.A. regionale. Questi continui ricorsi ad escamotage sulla V.I.A. sono ancora più gravi dopo il fallimento della diga foranea mai sottoposta a tale procedura e dopo gli errori marchiani contenuti nel Piano Regolatore Portuale 2016″.

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