Bussi, Consiglio Superiore: “Bonifica urgente”. Cresce la polemica

Bussi sul Tirino. “Nel restituire il progetto definitivo indirizzato a questo Consiglio Superiore, riservando l’emissione del parere richiesto, a valle delle ulteriori indagini e rilievi necessari a rendere il progetto meno approssimato e quindi più coerente col livello di progettazione, corre l’obbligo di segnalare l’alto valore dell’interesse ambientale tutelato e l’urgenza di raggiungere l’obiettivo della bonifica del sito”.

Così Donato Carlea, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, concludeva il parere reso il 24 gennaio 2019 sul progetto di bonifica delle discariche 2A e 2B nel sito di interesse nazionale per le bonifiche di Bussi.

Il documento è stato trasmesso al Comune di Bussi come allegato alla nota con cui il direttore del Ministero Lo Presti ha comunicato la decisione del Ministero dell’Ambiente di revocare la gara per i lavori di bonifica. Il parere del Consiglio Superiore contiene alcuni rilievi circa il progetto depositato a seguito della gara europea avviata dall’allora Commissario di Governo Adriano Goio e conclusasi con l’aggiudicazione definitiva a febbraio 2018, progetto da 38 milioni di euro che prevedeva l’allontanamento definitivo dei rifiuti dalle due aree. In particolare veniva evidenziata la lacunosità del progetto su tre punti: la mancata attuazione della procedura dell’analisi di rischio, l’impermeabilizzazione delle aree di stoccaggio provvisorio dei rifiuti prima dell’allontanamento definitivo e la mancanza di riferimenti alle discariche circostanti destinate ad accogliere i rifiuti.

FORUM: AL MINISTERO MANCA TRASPARENZA

“Crediamo che a questo punto la prima cosa da risolvere sia la trasparenza che manca al ministero dell’Ambiente. Abbiamo più di qualche dubbio sulla reale sussistenza delle tre criticità sollevate sul progetto dal Consiglio Superiore: l’assenza di impermeabilizzazione delle aree di stoccaggio provvisorio dei rifiuti, la mancanza di indicazioni sull’elenco delle discariche dove inviare i rifiuti e l’analisi di rischio. Per le prime due a nostro avviso si possono chiedere integrazioni, ammesso e non concesso che siano reali, non avendo avuto accesso alla documentazione che il ministero da mesi ci sta negando nonostante un ricorso vinto all’anti-corruzione. Per la questione della mancata procedura di analisi di rischio, invece, crediamo sia stata mal posta visto che sono discariche e sui rifiuti non è prevista l’analisi di rischio. Sui terreni sottostanti se si procede con la procedura semplificata pure prevista dalle norme all’art.242bis del Testo Unico dell’Ambiente si può andare direttamente a bonifica saltando il passaggio dell’analisi di rischio: di fatto è pure più cautelativa per quanto riguarda i limiti di concentrazione dei contaminanti da rispettare e la caratterizzazione si fa alla fine”.

E’ quanto dichiara Augusto De Sanctis, del Forum H2O , da sempre in prima linea nella battagia per la bonifica della mega discarica Momtedison di Bussi.

“In ogni caso la lettura del documento integrale del Consiglio Superiore rafforza in noi la convinzione che questo documento, che è un parere chiaramente interlocutorio, non può essere usato strumentalmente visto che lo stesso Ministero dell’Ambiente spesso aspetta anni dalle aziende responsabili delle contaminazioni per consentire integrazioni e modifiche progettuali: lo abbiamo visto proprio a Bussi con Edison sulla discarica Tremonti – prosegue De Sanctis – Lo stesso dicasi per le prescrizioni qualora un progetto abbia qualche lacuna. Lo stesso Ministero dell’Ambiente per le opere in procedura di Valutazione di Impatto Ambientale introduce spesso decine di prescrizioni che vano a modificare il progetto migliorandolo. Lo avevamo subito detto e ci pare che lo stesso Consiglio Superiore nella conclusione del suo parere apra proprio a modifiche del progetto”.

SOTTOSEGRETARIO MORASSUT: L’ABRUZZO NON PERDERA’ 50 MILIONI

“L’Abruzzo non perderà i 50 milioni destinati al Sito di interesse nazionale (Sin) di Bussi sul Tirino”; le risorse appena saranno di nuovo disponibili verranno impiegate sempre per la discarica. Lo afferma il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut facendo presente, riguardo all’annullamento della gara per il progetto dedicato all’intervento di bonifica, che “il ministero ha agito in piena coerenza e correttezza a tutela del territorio e dei cittadini abruzzesi. E continuerà a farlo”.

“Edison è stata riconosciuta responsabile della contaminazione di un’area specifica, di circa 5 ettari che è parte di un Sin ben più vasto, di oltre 230 ettari – osserva Morassut – per quella parte Edison dovrà ottemperare, come prevede la legge e dando seguito alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato, alla bonifica; sta già implementando le misure di prevenzione sul sito per iniziare le successive attività di caratterizzazione”.

Il sottosegretario fa presente che “le risorse pubbliche già destinate alla bonifica per 50 milioni e attribuite alla ‘contabilità speciale’, e che dovevano servire a finanziare l’intervento a spese dello Stato, torneranno a breve nella disponibilità del ministero dell’Ambiente”. Potranno, allora, “essere utilizzate, d’intesa con la Regione Abruzzo, per altri interventi di bonifica all’interno” dello stesso sito.

A proposito degli esiti della gara pubblica in corso, Morassut ricorda che “l’onere dell’intervento non avrebbe più potuto essere accollato allo Stato” dopo che è stata “accertata” la “responsabilità di Edison”. Inoltre, conclude, “come dovrebbe essere evidente a ogni buon amministratore pubblico, l’avvio del procedimento per l’annullamento della gara oggetto dell’intervento è stato un atto dovuto per trasparenza e salvaguardia di importanti risorse pubbliche”, per via di “un progetto, quello posto a base di gara, giudicato inadeguato da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici”.

LAGATTA: CON COSTA VANIFICATI ANNI DI LAVORO

“Il gruppo dirigente del ministero dell’Ambiente, con l’arrivo del ministro Costa, è notevolmente cambiato e i nuovi funzionari, che avevano il compito di dare continuità amministrativa a quanto fatto dai loro predecessori, avrebbero dovuto chiedere integrazioni al progetto o, se non soddisfatti, passare alla seconda ditta, mentre l’unica idea sulla quale hanno lavorato per due anni è stata quella di annullare la gara”. Così il sindaco di Bussi, Salvatore Lagatta, in merito alla decisione del ministero di annullare la gara per la bonifica e messa in sicurezza delle aree inquinate 2a e 2b della mega discarica dei veleni.

“Dopo 10 anni dalla scoperta della discarica – ha aggiunto – questa amministrazione era riuscita a far approvare il Piano di caratterizzazione, ha fatto presentare il progetto di bonifica del commissario Goio e il ministero, su quel progetto, ha indetto una gara, aggiudicata prima in via provvisoria e poi in via definitiva”.

Il sindaco sottolinea che “tutto questo è stato vanificato dalla nuova gestione del dicastero dell’Ambiente” e aggiunge che “solo la magistratura potrà dare una risposta ad una vicenda la cui gestione è viziata da comportamenti incomprensibili”. Il sindaco replica poi agli attacchi subiti dal consigliere regionale del M5s Sara Marcozzi e dai consiglieri comunali di Progetto Bussi che hanno attaccato “il Comune e la Regione per avere rivendicato che si desse subito avvio alla bonifica delle discariche 2a e 2b e che non venissero persi i 50 milioni, e attribuendo a me la colpa di quanto sta avvenendo”.

Il ministero ha motivato la sua decisione facendo riferimento ad un parere espresso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. “Il Consiglio dei lavori pubblici – rimarca Lagatta – rileva carenza di approfondimenti del progetto, che avrebbe dovuto fare il ministero e non certo il sindaco”.

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