L’acqua della sorgente di Farindola contaminata, l’Arta: “Non correlato alle macerie”

Farindola. Acqua contaminata alla sorgente del Vitello d’Oro di Farindola, ma l’Arta tranquillizza: “E’ già successo in passato”.

A seguito del crollo dell’hotel Rigopiano e del permanere nell’area delle macerie del complesso turistico, la Asl di Pescara ha ritenuto opportuno intensificare i controlli periodici che Arta già svolgeva annualmente sulle acque della Vitella d’Oro, stabilendo l’effettuazione di un controllo a settimana a partire dalla metà dello scorso mese di maggio.

“Come in passato, anche le analisi degli ultimi mesi sono state svolte da Arta su campioni prelevati dalla stessa Asl prima e dopo il processo di clorazione. E come in passato, l’Agenzia ha rilevato il superamento di alcuni parametri microbiologici solo nei campioni raccolti prima del trattamento di disinfezione e lo ha tempestivamente comunicato, a scopo informativo, agli enti competenti. I campioni post-clorazione, è bene sottolinearlo, hanno sempre dato esito di conformità”: a precisarlo è il Direttore dell’Agenzia regionale di tutela ambientale,  Francesco Chiavaroli

I prelievi alla sorgente della Vitella d’oro dello scorso 12 giugno, infatti, hanno restituito un parere di non conformità per acqua destinata al consumo umano, riferito alla presenza di batteri coliformi e escherichia coli. «Il fatto che la contaminazione sia emersa, sempre prima della clorazione, anche in controlli precedenti al crollo dell’albergo – osserva il Chiavaroli – farebbe ritenere che non via sia alcuna correlazione tra la presenza delle macerie e l’inquinamento dell’acqua della sorgente. Ma non spetta ad Arta trarre conclusioni. Il nostro compito è fornire il necessario supporto tecnico-scientifico alle autorità competenti e anche questa volta i nostri tecnici hanno operato con grande professionalità, in modo imparziale e secondo legge, facendo riferimento a procedure ufficiali e certificate».

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