Pescara, donna morta in ospedale: “Impianti ossigenazione erano guasti”

Pescara. “Non può tacersi, per quanto di competenza, ferme restando le criticità di condotta dei sanitari coinvolti, che la disfunzione degli impianti di ossigenazione sia stata causa del decesso della paziente, aggravandone in modo fatale la condizione, già precaria, di insufficienza respiratoria, favorendo direttamente, di conseguenza, l’innesco delle aritmie ventricolari responsabili dell’insorgenza dell’arresto cardiaco”. È uno dei passaggi fondamentali della perizia, illustrata, tramite incidente probatorio, dagli esperti Vittorio Fineschi e Mario Giosuè Blazanelli, in merito alla morte di Elvira Ferri, avvenuta nell’ospedale di Pescara nel febbraio 2014.

I consulenti del gip del tribunale di Pescara, nel ricostruire i vari aspetti della vicenda, dopo essersi soffermati su una serie di presunte carenze legate alla condotta dei tre medici indagati, parlando di “una gestione ospedaliera complessiva che può definirsi di inadeguata qualità rispetto alle esigenze gestionali del caso specifico”, hanno dunque posto l’accento sul mal funzionamento degli impianti per l’irrogazione dell’ossigeno ai pazienti, che sarebbe stato alla base dello squilibrio elettrolitico risultato fatale alla donna, che presentava livelli di potassio molto bassi.

I tre medici sono indagati per omicidio colposo. Gli atti adesso verranno rimessi alla Procura, in attesa della chiusura delle indagini e delle eventuali richieste di rinvio a giudizio.

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