Duplice omicidio a Pescara: uccisi a bastonate mamma e figlio FOTO – VIDEO

Pescara. Madre e figlio sono stati uccisi oggi pomeriggio a Pescara in un bilocale di via Tibullo.

Sul posto sono intervenuti polizia, carabinieri e 118 (guarda il luogo dell’omicidio). Le due vittime sono una donna di 54 anni e il figlio 23enne, entrambi di origine polacca. I soccorritori hanno trovato i due corpi in un bilocale di via Tibullo.

Il giovane, Arkadiusz Miksza, classe 1993, è stato trovato già morto in una pozza di sangue, probabilmente ucciso con un coltello, nella propria camera da letto riverso faccia all’ingiù, mentre la madre, Kristina, classe 1962, trovata all’ingresso, all’arrivo dei soccorritori respirava ancora ma è morta poco dopo. Sulla donna ferite da arma taglio sul volto e il cranio sfondato.

Nel bilocale di via Tibullo anche il medico legale, mentre la zona è rigorosamente transennata per i rilievi della scientifica.

Nell’appartamento gli inquirenti hanno rinvenuto una catena da bici, mentre lungo la strada all’esterno del parco Ex Caserma Di Cocco, tra due automobili parcheggiate, è stata rinvenuta una borsa contenente una mazza da baseball, un coltello, una giacca, una camicia, una cravatta, un laccio emostatico e una siringa.

Nel locale contatori di una palazzina vicina, invece, è stato trovato e fermato un ucraino che si stava nascondendo. L’uomo era sporco di sangue ed è stato portato in questura per essere interrogato dal Pm Salvatore Campochiaro. Nello stanzino, che si trova a piano terra di un cortile, è stato trovato, anche un secondo coltello con la lama piegata, probabilmente danneggiata durante l’aggressione fatale al giovane. Verosimile, dunque, dedurre che per questo motivo è stata poi usata la mazza per ferire a morte la donna.

Il borsone è stato rinvenuto lungo la strada che conduce dal luogo degli omicidi al nascondiglio in cui si era rifiugiato l’ucraino.

LA CONFESSIONE. Il giovane ucraino di 25 anni ha confessato l’omicidio agli uomini della Squadra Mobile, coordinati da Pierafancesco Muriana. Si tratta di Maxym Chernysh, classe 1990, con precedenti penali per furto e estorsione. Seconda una prima ricostruzione, la madre è rientrata in casa mentre il figlio stava discutendo con l’ucraino e avrebbe provato a dividerli, a quel punto il 25enne avrebbe perso la testa e li avrebbe uccisi entrambi. La discussione sarebbe nata per futili motivi, probabilmente legati a questione di droga. Anche la giovane vittima aveva precedenti penali, nel suo caso per droga e furto.

Dopo la confessione il 25enne è stato trasportato in ospedale per medicare alcune ferite sulle mani: lo sgabuzzino in cui si era rifugiato, infatti, sono state ritrovate tracce di copiose emorragie sul pavimento e sulla porta. Probabilmente il reo-confesso si è ferito a causa della resistenza opposta dalle vittime.

UCCISO PER UN MOUSE ROTTO. In serata l’assassino è stato portato in questura, dove è arrivato con una vistosa fasciatura sul braccio destro, estesa dalla mano al gomito. Agli inquirenti avrebbe detto che la lite con il ragazzo, dal quale si sarebbe rifornito di droga, sarebbe scaturita a causa di un mouse da computer rotto.

VIDEO DUPLICE OMICIDIO A PESCARA IN VIA TIBULLO

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