Pescara, Alessandrini rincara sulla balneabilità: “Certezza garantita sulla qualità delle acque”

Pescara. Mentre fuori dal Municipio si raccolgono le adesioni per la sua sfiducia, il sindaco Alessandrini torna a ribadire le motivazioni che lo hanno portato a non pubblicare l’ordinanza di divieto di balneazione: “Avevamo certezza che le acque sarebbero tornate pulite”.

Nonostante le decine di minacce di ricorsi legali da parte di chi ritiene di aver contratto irritazioni cutanee e intestinali a causa del mare lasciato balneabile nonostante le acque fognarie sversate in mare, il primo cittadino prende nuovamente parola e, dai microfoni dell’emittente locale Tv6, ribadisce la correttezza della sua scelta di firmare, sì, un’ordinanza che chiudesse, il tratto costiero dinanzi via Balilla, seppur senza metterla in pratica: “Esiste un problema legato alla qualità delle acque in alcune zone della città”, ammette Alessadrini, “si chiamano acque scarse e qui ci sono valori che sovente oscillano di poco entro i limiti”. Però tiene a sottolineare che “alla pubblica amministrazione viene chiesta un’interpretazione della norma non solo formale, ma anche sostanziale”.

Ed ecco perché, “abbiamo emesso un’ordinanza cautelativa e abbiamo ritenuto di non porla in esecuzione”, sostiene il primo cittadino, “perché avevamo ragionevole certezza che lo stesso giorno dell’ordinanza le analisi svolte avrebbero dato risultati positivi, esattamente come avvenuto”. Se, dunque, giorni addietro Alessandrini aveva parlato di “intuizione” sui risultati dei rilevamenti dell’Arta, ora passa alla “certezza garantita”. “Non è stata emessa un’ordinanza”, aggiunge, “perché nei giorni a partire dai quali l’ordinanza avrebbe dovuto avere vigore, la qualità delle acque era garantita e le medesime erano balneabili”.

Non ha paura, dunque, né degli esposti alla Procura della Repubblica, né dei detrattori e degli oppositori che gli hanno fatto passare un Ferragosto di Fuoco: “Il resto sono chiacchiere, teatrino della politica ad agosto”, sostiene, e a chi ha provato a “ingenerare un diffuso senso di paura”, il sindaco ricorda che “nel 2015 la qualità delle acque è esattamente uguale a quella del 2014, del2013 e così via”, non risparmiandosi la battuta “Pescara 2015: stessa spiaggia, stesso mare”.

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