La scrittrice argentina Anna Cafarelli torna nel ‘suo’ Abruzzo 60 anni dopo

Pescara. Interessante e suggestivo incontro dell’ANFE di Pescara avvenuto il 12 luglio 2015 presso il Caffè Letterario. Un reading culturale dal titolo “MIGRANTI: andate e ritorni”, patrocinato dal Museo delle Genti d’Abruzzo e dal Comune di Pescara, con la presentazione delle opere autobiografiche della scrittrice Anna Cafarelli, tornata nel luglio scorso in Abruzzo dall’Argentina, dopo 60 anni.

L’incontro è stato aperto dal saluto di Cinzia Rossi a nome di ANFE Pescara organizzatrice dell’evento, e dall’intervento del presidente regionale Goffredo Palmerini che, dopo il saluto istituzionale, ha parlato dell’emigrazione abruzzese in Argentina e del valore della memoria, specie quando si esprime in opere letterarie come quelle della scrittrice Anna Cafarelli, abruzzese emigrata in sud America con la famiglia, e con le opere artistico letterarie di Juan Carlos, immigrato in Italia dall’Argentina per motivi politici, alla ricerca di una Patria ove poter esprimere con libertà il suo pensiero e il proprio temperamento artistico.

Due storie di emigrazione importanti, speculari, che sono state messe a confronto attraverso letture di brani e testimonianze, cui si sono aggiunti altri autori abruzzesi presenti all’evento, come Lucio Vitullo. La presidente Cinzia Rossi, anche lei scrittrice, ha condiviso la testimonianza personale, attraverso un suo suggestivo scritto “Gli ideali non passano di moda”, dove si raccontano le vicende della sua famiglia, essendo lei discendente di terza generazione di famiglie di emigranti. Il brano è stato letto con forte intensità dall’attrice Sara Iannetti.

Hanno fatto cornice alla serata le opere pittoriche delle artiste – e socie ANFE – Cinzia Napoleone, direttrice artistica, Angela Di Teodoro, Diana Ferrante e Monia Ghirardini. Ha concluso degnamente l’incontro culturale l’esibizione di Tango argentino a cura della “ADS Lady Oscar” di Flavia Masci. La lettura dei brani, tratti dalle opere di Anna Cafarelli, è stata curata in italiano dall’attrice Sara Iannetti e in lingua madre da Juan Carlos. Una significativa e toccante testimonianza del cammino difficile del migrante è stata data dalla scrittrice Anna Cafarelli e dai suoi emozionanti ricordi, raccontati nei suoi libri.

Per rendere omaggio a questa eccezionale figura femminile, che ha vissuto sofferenze ed esperienze al limite della sopportazione umana, chi scrive, con le dirette testimonianze di Anna Cafarelli raccolte in un lungo colloquio, ha compiuto questa ricostruzione storiografica della tribolata esistenza della scrittrice italo-argentina.

Anna Marta Gabriella Cafarelli nasce il 19 agosto 1939 a Popoli, dove vive fino al 1954 quando, all’età di 15 anni, emigra con la sua famiglia – la madre e tre sorelle – in Argentina, dove il padre si era già stabilito cinque anni prima per ragioni di lavoro.

Attualmente Anna Cafarelli vive a Cordoba con figli, nipoti e pronipoti. Risiede in questa città dal giorno del suo matrimonio, avvenuto quattro anni dopo l’arrivo in Argentina.

Nel luglio scorso, dopo 60 anni, è tornata in Abruzzo per ritrovare i parenti e per presentare i libri che narrano le tormentate vicende della sua famiglia. La sua infanzia e la prima giovinezza sono contrassegnate da una serie di eventi dolorosi: la guerra, la paura, la fame, la disperazione.

Durante il bombardamento di Popoli, nel marzo 1945, quando aveva cinque anni, insieme alla sua famiglia Anna fu colpita da una grossa bomba che causò la morte dei nonni materni, della zia e di suo fratello di 12 anni. Lei stessa perse l’udito ad un orecchio

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