L’Aquila, Massimo Cialente ritira le dimissioni

massimo_cialenteL’Aquila. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha assicurato al sottosegretario Gianni Letta che ritirerà domani le dimissioni depositate l’8 marzo scorso. È uno dei fatti salienti emersi dal summit sul terremoto, durato oltre tre ore, nel corso del quale il governo ha fatto sapere che la Ragioneria dello Stato ripianerà il bilancio del Comune capoluogo abruzzese devastato dal sisma del 2009.

L’Aquila otterrà i 25 milioni di euro richiesti per il 2011 con la possibilità di arrivare anche a 32 milioni. Erano presenti all’incontro anche il commissario per la ricostruzione e presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e il vice commissario, Antonio Cicchetti, al quale il governo ribadisce la propria fiducia. In pratica per Cialente una vittoria a metà perché ottiene i soldi per il bilancio ma il governo non riconosce il ruolo da protagonista nella ricostruzione dell’Aquila a lui e al Comune.

Il commento del consigliere comunale de La Destra Luigi D’Eramo. “Il Sindaco chieda scusa alla città per la presa in giro a cui l’ha costretta ad assistere. Il Pd abbia il coraggio di annunciare che Cialente non sarà il prossimo candidato sindaco, così eviteremo che tra un mese riparleremo di crisi e dimissioni. La pagliacciata delle finte dimissioni di Cialente si è conclusa. Nulla è cambiato rispetto a 20 giorni fa. Le dimissioni del sindaco sono state una minaccia esplicita nei confronti del vertice locale del Pd che da tempo lavora su un nuovo candidato sindaco, altro che problemi di bilancio e di governance. Cialente ha utilizzato il suo ruolo istituzionale per risolvere i gravi problemi interni al Pd. L’incontro di ieri con il sottosegretario Letta è stata la certificazione della sconfitta di Cialente che, per fortuna, nulla ha ottenuto delle sue confuse richieste (il risanamento del Bilancio era un dato scontato). Ora seguirà un altro anno di immobilismo amministrativo, di Consiglio Comunale incapace di deliberare, di mancanza del numero legale, di liti interne alla maggioranza, di una Giunta distratta da altro. Le dimissioni di Cialente avrebbero potuto azzerare gran parte di quella classe politica aquilana non all’altezza della grande sfida che stiamo vivendo. Cialente l’ha voluta stringere a se, decidendo di farsi utilizzare dai consiglieri di sempre, quelli che in cambio del loro voto in aula ti chiedono il dazio da pagare. E Cialente pagherà”.

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