Precari L’Aquila, Liris: ‘La sinistra li ha presi in giro, ora attinge alle graduatorie RIPAM’

L’Aquila. ‘Il dado è tratto: i precari del Comune sono stati presi in giro sin dal primo giorno da una sinistra aquilana che, ancora una volta, ha dato prova tangibile della propria incapacità amministrativa. Mi ero impegnato a non calcare politicamente la vicenda per non danneggiare i diretti interessati: ora è arrivato il momento che coloro che hanno responsabilità di governo (da L’Aquila a Roma) chiedano scusa a donne e uomini che hanno creduto alla buona fede (umana e politica) di gente che non merita la fiducia riposta’.

Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Comune dell’Aquila, Guido Quintino Liris, dopo che la Giunta aquilana, che in un primo momento pareva volere intervenire a sostegno dei precari, sembrerebbe avere deciso di optare per l’utilizzo delle graduatorie RIPAM per assegnare i posti di lavoro vacanti.

‘Abbiamo assistito a teatrini, messe in scena tragicomiche, finti scontri tra dirigenti e assessori, interpellanze a tutti i Ministeri, al Governo, alla Corte dei Conti; abbiamo assistito a rassicurazioni ufficiose e ufficiali, a delibere di giunta a favore dei precari, ad assessori e membri di maggioranza seduti ai banchetti, abbiamo constatato la bravura della sinistra a far montare ad arte una meschina tensione sociale in città culminata con la guerra tra precari. Una vergogna politica e amministrativa! Si era scelto di ricorrere alle graduatorie Ripam? Legittimo!

Perché non si è stati chiari dall’inizio con donne e uomini che per anni sono stati sfruttati lavorativamente ed elettoralmente? Perché l’amministrazione comunale ha scelto di prendere in giro 56 persone per mesi senza dare loro la possibilità di “metabolizzare il lutto” e programmare il proprio domani? Avevo già avuto modo di affermare come l’Amministrazione Comunale avesse da tempo abbandonato i propri figli, lo confermo appieno. Gli (ormai) ex lavoratori del Comune hanno avuto sicuramente una grave colpa: dare credito alle persone sbagliate’, conclude Liris.

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