L’Aquila, mobilitazione dei lavoratori impiegati negli uffici della ricostruzione

Rivolta con minacce di disservizi tra i lavoratori della ricostruzione post-terremoto 2009, sia quelli impiegati al Comune de L’Aquila sia negli uffici periferici dei vari Comuni del “cratere”.

 

 

A provocare due uscite polemiche in altrettante note, la richiesta giunta ieri, in occasione del vertice istituzionale della governance locale con il sottosegretario all’Economia con delega alla Ricostruzione Paola De Micheli, di prorogare oltre la scadenza del 2021, fissata dalla legge Barca, l’inserimento di questi lavoratori in pianta organica, in modo da poter contare sulla loro disponibilità per un periodo maggiore di tempo nei processi della ricostruzione di cui si occupano attualmente con incarichi a termine.

 

Un caso unico di “rapporto di lavoro a tempo determinato, per dipendenti vincitori di un concorso che per legge ha stabilito l’assunzione a tempo indeterminato”, lamentano inferociti i dipendenti degli uffici territoriali per la ricostruzione (Utr).

 

Il Comitato Ripam del Comune de L’Aquila annuncia forme di protesta che “con la pazienza agli sgoccioli, ci riserviamo di intraprendere con grosso rammarico dei disservizi che potremmo creare ai cittadini”.

 

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