Fondi Giovanardi, Mons. D’Ercole rinviato a giudizio: Sono sereno e fiducioso

giovanni_dercoleL’Aquila. “Mons. Giovanni D’Ercole ha appreso la decisione del pubblico ministero con molta serenità e adempiendo regolarmente i suoi doveri di pastore e attende fiducioso che venga al più presto dimostrata la sua estraneità ai fatti come già sta avvenendo”.

E’ quanto afferma in una nota la Curia dell’Aquila, dopo la notizia del rinvio a giudizio del vescovo ausiliare e vicario generale della diocesi abruzzese. La Procura della Repubblica dell’Aquila, con il sostituto procuratore Antonietta Picardi, ha chiuso, infatti, le indagini preliminari relative all’inchiesta sulla presunta truffa allo Stato dei ‘fondi Giovanardi’, destinati alla popolazione delle zone terremote, contestando a cinque persone, a vario titolo, reati come la truffa aggravata, falso ideologico, millantato credito, estorsione, peculato e rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale.

Si tratta, appunto, di Mons. Giovanni D’Ercole, 65 anni di Morino, Fabrizio Traversi, 62 anni, romano, direttore del sistema qualità di montagna del disciolto ente italiano della montagna, Gianfranco Cavaliere, 36 anni, medico aquilano, Silvano Cappelli di 41 anni, sindaco del Comune di San Demetrio nei Vestini, Nicola Ferrigni di 35 anni di Roma, sociologo, ricercatore Eurispes di Roma.

“Da quanto si è appreso” aggiunge la nota della Curia aquilana “il pm Antonietta Picardi ha deciso di archiviare uno dei due reati contestati al presule: quello di aver fornito false informazioni al pubblico ministero. Resta, invece, quello di rivelazione di segreti inerenti un procedimento penale. Evidentemente l’interrogatorio di monsignor D’Ercole, svoltosi nel mese di novembre, ha chiarito la posizione del vescovo davanti agli inquirenti così da far archiviare l’accusa di false dichiarazioni”.

In ultima analisi, precisa la diocesi “la responsabilità del vescovo, rispetto a quanto ipotizzato inizialmente, è molto ridotta. L’auspicio, mentre il procedimento giudiziario segue il proprio corso, è che al più presto si chiarisca la posizione di monsignor D’Ercole anche relativamente all’ipotesi di reato di rivelazione del segreto istruttorio”.

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