L’Aquila, chirurgo suicida: le precisazioni della Asl

La Direzione Asl interviene sulla morte del chirurgo Luana Ricca, catanese, che si è tolta la vita lo scorso 29 dicembre.

 

” La presa di posizione”, si legge nella nota della Asl, ” fine di ricondurre la vicenda sui binari della verità dopo le affermazioni del tutto infondate sulla stampa ad opera del sig. Francesco, fratello della dottoressa morta.
“Nel settembre scorso”, dichiara il direttore del dipartimento chirurgico, Giovanni De Blasis, “vinto il concorso indetto dalla Asl, la dottoressa venne assunta come chirurgo, classificandosi al quinto posto della graduatoria e non al quarto, contrariamente a quanto affermato dal fratello Francesco”.

 

 
“Al momento dell’assunzione, a tempo indeterminato, la Ricca, tra i posti disponibili, scelse quello di endoscopia dell’ospedale di Sulmona sebbene lei avesse espresso la preferenza per il reparto epato-bilio- pancreatico di L’Aquila dove però, non vi erano posti disponibili”
“Appena si è reso vacante il posto all’Aquila, la dottoressa è stata assegnata al reparto aquilano epato-bilio-pancreatico per 24 delle 38 ore settimanali. Ciò in via provvisoria, non essendo ancora decorso il periodo di prova all’ospedale di Sulmona dove aveva preso servizio dopo l’assunzione”.

 

 
“Da dicembre scorso la Ricca aveva cominciato ad effettuare all’Aquila gli interventi chirurgici, secondo il suo auspicio, l’ultimo dei quali eseguito proprio alcune ore prima di mettere fine alla sua vita”
“Come risulta evidente da questa ricostruzione”, aggiunge De Blasis, “la Asl si è adoperata fin da subito per cercare la migliore soluzione possibile al fine di valorizzare le sue capacità professionali, peraltro notevoli e, soprattutto, per cercare di accontentarla, naturalmente nel rispetto delle norme e delle esigenze aziendali”.

 

 

 
“La direzione Asl”, conclude De Blasis, “nell’esprimere il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa della professionista, su cui l’azienda aveva cominciato a investire da subito, intende con questo intervento ristabilire la corretta verità dei fatti”.

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