L’Aquila, fallimento Edimo: chiesto concordato per Taddei Spa ed Em969

L’Aquila. Le società Taddei Spa ed Em969, aziende del gruppo Edimo, hanno presentato presso il tribunale dell’Aquila due ricorsi di concordato; la Edimo Spa, dichiarata fallita il 19 febbraio scorso, ha presentato al curatore fallimentare, Luigi Labonia, un’istanza per un fitto di ramo di azienda “per dare continuità ai cantieri di prefabbricati e per iniziare le forniture dei lavori di ricostruzione dei sottoservizi della città dell’Aquila”; sono state presentate, inoltre, richieste di cassa integrazione guadagni ordinaria per le stesse Taddei Spa ed Em969 e, in deroga, per la Edimo Holding.

Per quanto riguarda la Edimo Spa, che ha 115 dipendenti, sarà il curatore a stabilire modalità e tempistica sugli ammortizzatori sociali.

Sono queste le prime azioni ufficiali del gruppo aquilano, specializzato nelle grandi realizzazioni industriali, per controbattere al momento di difficoltà.

È la stessa proprietà a spiegare la strategia messa in atto “per reagire a un epilogo, quello del fallimento causato da una cifra irrisoria di 48 mila euro, che non è dipeso dalla nostra volontà, ma è conseguenza di un incidente, giunto in un momento in cui stavamo producendo il massimo sforzo per uscire dalla crisi europea e locale che dura da anni”, spiega il patron del gruppo, Carlo Taddei.

“La situazione che si è venuta a creare ci impone di ottimizzare le risorse per riprendere al più presto l’attività – continua Taddei – Ogni azione è finalizzata, quindi, a porre le basi per la rinascita al fine di salvaguardare posti di lavoro e commesse e tenere fede agli impegni presi con i fornitori”.

L’imprenditore assicura di aver “reagito prontamente a quello che è stato per noi uno tsunami e insieme ai nostri consulenti, abbiamo imboccato una strada che, anche grazie agli ottimi rapporti con il curatore, dovrà portare al risanamento delle aziende e ad assicurare continuità alle commesse, in particolare i cantieri per la ricostruzione post-sisma e a quello, pubblico, dei nuovi sottoservizi della città dell’Aquila”.

Carlo Taddei, infine, sottolinea che “sono stati 16 giorni di durissimo lavoro dopo che, il 24 febbraio scorso, abbiamo saputo, per caso, del fallimento, proprio in un momento nel quale si stava per terminare l’azione di ristrutturazione e di razionalizzazione delle risorse, durata 30 mesi, avevamo ottenendo una moratoria sui leasing e stavamo ricevendo ulteriori sostegni dalle banche con una riunione decisiva fissata proprio il giorno seguente alla notizia del fallimento”.

“Oggi ho incontrato i dipendenti, che ringrazio profondamente perché ci sono stati sempre vicini, pazientando rispetto al venir meno di alcuni stipendi – spiega ancora – Ho informato loro delle azioni che abbiamo intrapreso in questi giorni e ho fornito tutte le informazioni possibili per alleviare preoccupazioni e sofferenze”.

“Continueremo a lavorare giorno e notte per risollevare il più possibile le sorti del gruppo e ci impegneremo a tenere costantemente informate autorità, cittadinanza e forza lavoro”, conclude.

Lo staff dei consulenti è composto, tra gli altri, per la competenza legale dal professor avvocato Mario Santaroni e dagli avvocati Marco Santaroni e Maria Luisa Imbardelli, tutti e tre dello studio Santaroni di Roma, e per la competenza finanziaria i dottori Andrea Rossi e Matteo De Masi di Verona.

Il gruppo Edimo, fondato nel 1969, dà lavoro a oltre 330 persone provenienti soprattutto dall’Aquilano con un indotto di circa 800.

In merito alle procedure di cassa integrazione, il gruppo spiega che sono state presentate le istanze ma che in seguito si decideranno anche con i sindacati modalità, numero di dipendenti coinvolti e tempistiche.

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