Febbo in visita ispettiva presso il nosocomio di Atessa

Atessa. “Riscontrato tutto quello che temevamo. Si continua a prendere letteralmente in giro i cittadini di Atessa e del suo comprensorio. Nonostante la recente inaugurazione farsa svolta proprio dall’assessore regionale Paolucci, sia dallo stato di fatto del nosocomio sia dai recenti atti aziendali emerge chiaramente come sia lontano e ancora inattuabile l’attivazione del Presidio di Area Disagiata”. Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo a margine dell’ispezione effettuata ieri mattina accompagnato unitamente all’ex assessore comunale di Atessa, Gilberto Testa.

 “La realtà – commenta Febbo – emersa girando i vari reparti e parlando con il personale medico ed infermieristico è molto preoccupante in quanto agli annunci e alle promesse fatte proprio da questo Governo regionale non sono mai succeduti gli atti e i provvedimenti conseguenti. Infatti nella Delibera, n. 1498 del 18 dicembre 2018, adottata dal Direttore Flacco scopriamo come, nonostante si vada a modificare l’Atto aziendale della ASL Lanciano-Vasto-Chieti per la quarta volta, non vengano inserite le modifiche e i criteri necessari per arrivare all’attivazione del Presidio di Area Disagiata su Atessa, tant’è che vengono elencati i P.O. (Presidi Ospedalieri) della ASL Teatina e non compare assolutamente il Nosocomio Atessano. Così come non conosciamo ancora cosa sia stato detto al Ministero e poi scritto nel verbale dell’ultimo Tavolo di Monitoraggio. Una cosa è certa: le continue e ripetute modifiche ed integrazioni inserite all’interno dell’Atto Aziendale, denotano chiaramente una totale mancanza di programmazione sanitaria da parte della Regione Abruzzo e della stessa ASL, tenendo conto che si tratta del fondamentale documento per programmare l’organizzazione sanitaria nell’ambito di una ASL, e che per prassi subisce modifiche ogni 2 o 3 anni. Cambiare un Atto così importante per quattro volte nell’arco di un solo anno non ha precedenti nella nostra sanità e descrive perfettamente la confusione che vive il mondo sanitario abruzzese. Oggi l’Ospedale di Atessa vive una situazione drammatica con carenza di medici e reparti in forte difficoltà dove i posti letto originariamente presenti ad Atessa nello storico reparto di Medicina, letteralmente scippati nell’ottobre 2017 con la delibera dell’allora Commissario ad Acta D’Alfonso e trasferiti definitivamente in altri nosocomi, non sono mai stati restituiti, ma sono rimasti dove sono. La “riapertura fasulla” che si è avuta nei giorni scorsi e tanto acclamata in pompa magna, non ha, pertanto, ripristinato i vecchi posti letto della medicina di Atessa, ma è consistita esclusivamente nel cambiare nome al reparto di lungodegenza, da lungodegenza a medicina/lungodegenza, mantenendo il medesimo personale medico e paramedico e lo stesso numero di posti letto, che passano dai 26 di lungodegenza a 20 di medicina e 6 di lungodegenza. Per non parlare della palestra di riabilitazione al paino terra: per raggiungerla bisogna percorre un corridoio lungo e freddo”.

 “La visita ispettiva – spiegano Febbo e Testa – ha chiarito come le nostre perplessità sull’Ospedale di Atessa siano tutte più che fondate. L’11 febbraio, all’indomani delle elezioni regionali, il nuovo Governo regionale dovrà gestire una vera patata bollente eredita poiché bisogna immediatamente adoperarsi per l’istituzione di Ospedale di Area Disagiata, riconosciuta dal Tavolo di Monitoraggio con i Ministeri competenti, partendo dalla modifica del famigerato Decreto n. 79”

 “E’ chiaro – conclude Febbo – come oggi siamo di fronte ad una Sanità ormai allo sbando, che modifica gli atti aziendali in vista di una imminente campagna elettorale, per cercare al fotofinish di mettere qualche “pezza a colori” e correre ai ripari, provando a recuperare un consenso ormai perduto a causa dei tanti disastri perpetrati negli anni nel settore sanitario e non solo”.

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