Provincia Chieti, i consiglieri di Insieme per la Provincia non partecipano a Consiglio

Chieti. I consiglieri provinciali della lista “Insieme per la Provincia” non saranno presenti in aula al Consiglio provinciale di oggi pomeriggio. E queste sono le ragioni.

 “Al secondo Consiglio provinciale – dicono i componenti della lista “dei sindaci” – già si percepiscono chiare le manovre di un centrosinistra preso da deleghe e incarichi e distratto dai bisogni della comunità. Già oggi gli scontenti del centro sinistra annunciano iniziative per mettere in difficoltà il presidente Mario Pupillo. Il nostro gruppo è nato proprio in contrapposizione a questa politica. In contrapposizione alla mentalità che la maggioranza relativa, egemonizzata dal Pd, sta mostrando. Non ci interessano, e non interessano alla collettività, le beghe di partito. Bisogna lavorare per il bene comune. Per questo non partecipiamo al Consiglio”.

 Il coordinatore della lista, Massimiliano Berghella, sindaco di Treglio, chiede, al presidente della Provincia, “come mai non si sia discusso, in questi giorni, di un programma snello e fattibile; delle problematiche, urgenti, del territorio della provincia di Chieti, come il dissesto e il degrado della viabilità o l’incuria dei canali di raccolta e scolo delle acque piovane; come mai non si parli di un serio piano di monitoraggio delle scuole medie e superiori, alla luce delle scosse sismiche e delle condizioni meteo eccezionali delle ultime settimane, dato anche che diversi istituti hanno evidenziato casi di inagibilità e carenze strutturali”. “Inoltre – evidenzia Berghella – l’emergenza maltempo ha evidenziato l’impossibilità dell’ente provinciale di dare risposte concrete ed efficienti, con mezzi spesso senza manutenzione, a fronte di un gran lavoro del personale che opera in condizioni precarie. Chiediamo risposte alla classe dirigente del Pd, che ha responsabilità di governo regionale e nazionale, di adoperarsi, con forza, per chiedere l’assegnazione di maggiori fondi utili alla risoluzione di questi problemi. Si tratta di un’emergenza urgenza: non ci si può permettere di aspettare anni prima di dare risposte ai cittadini”.

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