Sangro e Lebba: enterococchi ed escherichia alle foci

sangroinquinatoChieti. La stagione estiva volge quasi al termine, ma non cala l’attenzione del Wwf sul livello di inquinamento delle acque di balneazione: forte la preoccupazione per gli ultimi dati alle foci di Sangro e Lebba. Enterococchi 35 volte oltre il limite di legge.

Tristemente noto lo stato di criticità a sud della foce del fiume Sangro, nel territorio di Torino di Sangro, così come quella alla foce del Lebba a Vasto. Già 6 volte, quest’anno, i rilevamenti sulle acque di balneazione eseguiti dall’Agenzia regionale di tutela ambientale hanno sforato i limiti previsti dalla normativa, ma le ultime analisi svolte il 21 agosto scorso hanno sollevato un ulteriore elemento di preoccupazione da parte del Wwf: “Il livello di inquinamento di tipo microbiologico è senza precedenti”, osserva una nota degli ambientalisti, “con gli Enterococchi ben 35 volte oltre i limiti di legge (7.000 UFC/100ml rispetto al limite di legge per la balneazione di 200) e gli Escherichia coli a livelli almeno 4 volte superiori ai limiti (l’ARTA segnala >2005 N/100ml contro il limite di 500)”. Per quanto la foce del Lebba, invece,  si riscontrano consistenti superamenti dei limiti sia a Sud (Enterococchi 1.600 N/100 ml a fronte di un limite di 200) che a Nord (Enterococchi 350 N/100 ml ed Escherichia coli 1.184 N/100 ml a fronte di un limite di 500)

“Purtroppo le situazioni riscontrate sugli sbocchi a mare del Lebba e del Sangro rappresentano soltanto la punta dell’iceberg”, commenta Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Abruzzo, “le aree circostanti a quasi tutte le foci dei corsi d’acqua, dai più grandi ai più piccoli, mostrano segnali di criticità in tutta la regione.

Già presentati in passato, sempre dal Wwf, diversi esposti sul depuratore di Torino di Sangro, che risulta peraltro sequestrato dalla Magistratura. “Evidentemente”, aggiunge Di Tizio, “la situazione è talmente fuori controllo che neanche i provvedimenti delle Procure contribuiscono a far cambiare rotta. Non a caso gli ultimi dati disponibili relativi alla classificazione della qualità delle acque lungo il fiume Sangro evidenziano un peggioramento per quello che fino a pochi anni fa era l’unico corso d’acqua in salute dell’intera regione”.

Solo gli ultimi casi in ordine cronologico per la provincia di Chieti: quest’anno hanno fatto registrare rilievi fuori norma, almeno uno nella stagione, anche le aree del Feltrino, di Fosso Cintioni, Fosso San Lorenzo a Francavilla,  Peticcio, Arielli e Foro. Si salvano invece le aree circostanti il Moro, il Sinello, l’Osento, l’Alento e il Riccio.

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