San Giovanni Teatino, atti di vandalismo contro il plesso scolastico di Dragonara

vandali_dragonaraSan Giovanni Teatino. Ancora una volta un vero e proprio raid vandalico contro le strutture pubbliche in città a San Giovanni Teatino: nella notte tra lunedì e martedì, infatti, ignoti si sono scagliati con pietre di grossa taglia contro il plesso scolastico di Dragonara, danneggiando suppellettili esterne e infissi.

Dalla ricognizione effettuata dal vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici, Giorgio Di Clemente, insieme alla Polizia Municipale e ai tecnici comunali, risultano essere stati infranti il vetro antisfondamento della palestra, che tra l’altro è in via di completamento, ammaccate le grondaie di un intero lato dell’edificio, spaccati e scheggiati i gradini delle scale esterne e divelti i giochi per bambini che si trovano nel giardino. L’ammontare dei danni subiti si aggirerebbe, da una prima stima, attorno ai cinquemila euro.

“È inaccettabile – ha commentato il sindaco, Luciano Marinucci – che gli sforzi dell’amministrazione comunale per mantenere al meglio un patrimonio di edifici e strutture pubbliche al servizio della collettività vengano vanificati da chi per noia o per disinteresse sembra essere preso da una mania distruttiva incomprensibile. Ci tuteleremo a dovere di fronte a questi atti vandalici che gravano sulle nostre casse comunali per le continue e doverose riparazioni”.

“Abbiamo già allertato le Forze dell’Ordine – ha aggiunto il vicesindaco Di Clemente – sporgendo denuncia contro ignoti per questi inaccettabili atti di vandalismo ma ritengo che la vigilanza e la cura sui beni pubblici siano un dovere per tutti i cittadini, cui chiedo di segnalare ogni movimento sospetto e ogni minima stranezza che rilevino attorno agli edifici e alle pertinenze pubbliche. Occorre un cambiamento essenzialmente culturale: il patrimonio comunale deve essere sentito e trattato come cosa personale da ciascun cittadino, tanto più che gli oneri per la riparazione e il ripristino dei beni pubblici sono a carico di tutta la collettività. In particolare occorre isolare queste persone e chiamarle con il nome che è loro proprio: vandali, scostumati, incivili ed incapaci di vivere in un consesso sociale”.

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