Disastro del Boeing 737: i primi esiti delle indagini scagionano i piloti

Secondo il governo etiope, a provocare il disastro sarebbe stato un difetto del software installato sulle versioni “Max 8” del Boeing 737.

I piloti del volo ET302, precipitato lo scorso 10 marzo ad Addis Abeba con 157 persone a bordo, hanno seguito tutte procedure raccomandate dal costruttore dell’aereo ma ciononostante non sono riusciti a riprendere il controllo dell’aereo.

È quanto emerge dal rapporto preliminare sull’incidente, diffuso oggi dalle autorità etiopi. “Non si è trattato di un errore umano bensì di un difetto di software” ha dichiarato la ministra dei trasporti etiope, Dagmawit Moges, che ha poi invitato Boeing ad approfondire le indagini sul sistema anti-stallo installato sulle nuove versioni del 737.

Già nelle ore successive al disastro, in molti avevano puntato il dito contro il software di bordo dei nuovi 737, già ritenuto responsabile di un incidente, sotto molti aspetti analogo a quello del volo 302, avvenuto lo scorso 29 ottobre in Indonesia.

Dopo l’incidente di Addis Abeba, le autorità aeronautiche di tutto il mondo hanno deciso di mettere a terra l’intera flotta di 737 Max 8 e Max 9 mentre Boeing ha fatto sapere che sta lavorando ad una profonda revisione del software dei suoi aerei.

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