Fare molta attenzione a un messaggio che arriva su WhatsApp. Sembra un contatto e invece i risvolti sono imprevedibili: ecco che cosa succede.
Sono ormai diversi anni che le forme di frode si sono moltiplicate e sono diventate più pericolose perché sfruttano l’uso quotidiano della tecnologia. Una delle truffe più comuni avviene proprio tramite messaggi di testo, in cui i criminali informatici utilizzano tattiche sofisticate per impersonare gli utenti e ottenere informazioni sensibili dalle loro vittime, le quali molto spesso ci cascano senza rendersi conto a ciò che vanno incontro.

Uno degli elementi chiave di queste truffe sono i link che accompagnano i messaggi. Non si tratta solo di semplici indirizzi web, dietro di essi si nasconde una vera e propria macchina ben studiata e progettata appositamente per ingannare le persone. Molte organizzazioni di sicurezza, in questi anni, hanno individuato degli schemi molto chiari che ricorrono in questi tipi di messaggi e che possono avvisare gli utenti quando qualcosa non va.
Nonostante i continui avvertimenti, sono sempre più comuni le truffe. In questi giorni, molti utenti di WhatsApp stanno ricevendo un messaggio che sembra arrivare da un contatto salvato in rubrica, ma non è altro che una nuova forma di frode che utilizza lo smishing e sta mietendo già diverse vittime. Si tratta di quella che è stata ribattezzata come la “truffa della ballerina”.
Smishing su WhatsApp: come funziona e difendersi dalla truffa
Prima di andare a conoscere nel dettaglio in che cosa consiste la truffa di WhatsApp che sta colpendo molti utenti, proviamo a capire meglio che cos’è lo smishing e come potersi difendere. Probabilmente quasi tutti hanno sentito parlare di attacchi di phishing, ma in pochi sanno cos’è lo smishing? In poche parole, il phishing fa con la posta elettronica la stessa cosa che lo smishing fa con i messaggi di testo.

Entrambi però perseguono lo stesso obiettivo: rubare le informazioni personali e private. Come dimostrano alcuni dati, gli attacchi di smishing sono in aumento. Gli studi dimostrano che il 98% dei messaggi di testo viene letto, a differenza dei messaggi via mail dove gli utenti sono sempre più diffidenti. Per questo motivo i criminali hanno deciso di mettere in pratica questa nuova tecnica.
Gli utenti, infatti, spesso abbassano la guardia quando si tratta di messaggi di testo, soprattutto se arrivano su WhatsApp, e i criminali informatici sanno come trarne vantaggio. È importante, quindi, saper riconoscere un attacco di smishing e fermarlo prima che sia troppo tardi. Non si può impedire, purtroppo, di essere bersagli dei criminali informatici, ma si può agire di conseguenza.
Per difendersi è molto importante controllare la fonte, perché per i criminali è facile farsi passare per contatti o marchi o persone autorevoli. Fondamentale ricordarsi anche di non dare informazioni private e personali, perché potrebbero essere usate dai truffatori per i loro scopi. In ogni caso, al di là di qualsiasi misura, è bene sempre essere prudenti, perché i criminali si spacciano per persone di famiglia o conoscenti, come dimostra la “truffa della ballerina”.
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La “truffa della ballerina” di WhatsApp: come riconoscerla
La truffa della ballerina di WhatsApp è la classica frode tramite smishing. Si tratta di un messaggio che arriva direttamente da un contatto salvato in rubrica, quindi non da un numero sconosciuto o anonimo. Nel testo viene spiegato come una giovane ballerina sta partecipando a un contest e deve ottenere abbastanza voti per accedere a una borsa di studio.

I criminali, quindi, invitano gli utenti a cliccare sul link per votare, ma una volta che si clicca sul link l’accesso a WhatsApp viene perso e i truffatori lo bloccano. “Ciao! Per favore votate per (nome) in questo sondaggio, è la figlia di una mia amica, il premio principale è una borsa di studio per l’istruzione gratuita per tutto il prossimo anno, questo è molto importante per lei”.
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L’intendo dei criminali è far leva sul sentimento delle persone con l’obiettivo di raccogliere più informazioni personali possibili, che sia la carta di credito o il codice fiscale. Una forma di attacco sempre più popolare e pericolosa, dove in tanti si fidano di quel messaggio senza sapere chi ci sia dietro realmente.