Casacanditella, un anziano sfortunato e il trucco da 43mila euro. Indagini serrate su un giovane sotto accusa
Nella quieta cornice di Casacanditella, un evento spiacevole ha turbato la serenità. Un anziano è infatti incappato in una manovra fraudolenta che gli ha sottratto l’ammontare considerevole di 43mila euro, il frutto di anni di parsimonia e sacrifici. I Carabinieri del luogo, allertati dall’accaduto, hanno subito avviato le indagini, stringendo il cerchio investigativo attorno a un individuo di appena ventun anni, ora accusato di truffa con l’aggravante.

La tattica impiegata dal presunto truffatore si è rivelata un espediente già noto alle forze dell’ordine: il cosiddetto “spoofing”. Questa strategia ingannevole consiste nel camuffare il proprio recapito telefonico o la propria identità digitale per apparire come un’entità degna di fiducia – nella fattispecie, un sedicente addetto alla sicurezza bancaria. L’uomo anziano, ignaro dell’insidia, ha ricevuto una chiamata da questa figura illusoria che, con toni allarmanti, lo ha messo in guardia circa presunte operazioni di prelievo non autorizzate dal suo conto.
La soluzione prospettata dal falso operatore si presentava con una semplicità disarmante, ma dalle conseguenze nefaste: trasferire senza indugio l’intero ammontare dei suoi averi su un nuovo conto, presentato come un “baluardo più sicuro” contro eventuali attacchi informatici.
La truffa “spoofing”: un anziano perde tutti i suoi risparmi
L’anziano, confidando nella voce apparentemente rassicurante all’altro capo del filo e temendo di veder svanire i propri sudati risparmi, ha ottemperato scrupolosamente alle istruzioni ricevute. Così, con un atto di fiducia mal riposta, ha disposto due bonifici istantanei: uno di quasi quarantamila euro (precisamente 39.987,42 euro) e un secondo di 3.521,86 euro, entrambi indirizzati verso le coordinate bancarie indicate dal truffatore.

Una volta smascherato l’inganno, la disperazione della vittima ha trovato un immediato riscontro nell’azione risoluta dei Carabinieri di Casacanditella. Le investigazioni hanno permesso di tracciare il percorso del denaro sottratto. Un minimo “successo” (si fa per dire) è giunto con il ritrovamento di una somma di 3.500 euro, transitata attraverso un istituto bancario estero per poi approdare su un conto nazionale.
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Tale somma è stata immediatamente sottoposta a sequestro preventivo, in ottemperanza a un decreto emesso dall’Ufficio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Chieti. Una magra consolazione per il signore truffato, visto l’ammontare di soldi persi nel corso di questa doppia operazione. La speranza è che possano essere ritrovati anche gli altri soldi, ma le possibilità a questo punto sono davvero residuali.