Nonostante la vendita degli ultimi anni, la pericolosità di questi smartphone esce fuori solo ora: attenzione a questi modelli.
Il mercato Europeo degli smartphone è uno dei più ghiotti per qualsiasi produttore di dispositivi tecnologici. Non a caso, nel 2023, solo in Italia la vendita degli smartphone ha registrato circa 17 milioni di unità vendute.
Un flusso complesso da controllare, se si pensa a tutti i modelli disponibili non solo in Italia ma nel resto dell’Europa. Tuttavia, solo in questi giorni, alcuni di questi si sono rivelati pericolosi per chi li possiede.
A lanciare l’allarme è stata Kaspersky, la nota e storica azienda di cybersicurezza con sede a Mosca. Secondo i ricercatori russi, alcuni modelli che sono stati venduti in tutta Europa contengono un chip estremamente vulnerabile, che permetterebbe alle mani più esperte di prenderne l’intero controllo. Una condizione, questa, da brividi, e che merita una certa attenzione.
Chip Unisoc, problemi di sicurezza e i modelli di smartphone a rischio
L’allarme di questi giorni vede due vulnerabilità denominate CVE-2024-39432 e CVE-2024-39431, scoperte all’interno di ben 13 modelli di chip prodotti dalla cinese Unisoc, che espongono a rischio di intrusione numerosi smartphone di fascia bassa. Stiamo parlando di modelli molto diffusi anche in Italia, soprattutto tra gli utenti che cercano dispositivi a costo contenuto e che ora si trovano con cellulari potenzialmente a rischio.
Tra i modelli specifici su cui sono montati i chip incriminati, spiccano alcuni telefoni Samsung, Nokia, Motorola e vari dispositivi Realme, tra cui Realme C21Y, Realme C35, e Realme Narzo. Questi modelli, venduti ampiamente in Europa, utilizzano alcuni tra i chip Unisoc più diffusi, come il T606 e il T610, presenti anche in smartphone economici di marchi minori ma molto noti nel settore dei low-cost.
Ancora più preoccupante è la presenza di questi chip nei modelli Galaxy A03 e Moto G04, dispositivi molto comuni anche nel nostro paese, dove vengono acquistati principalmente per il prezzo accessibile. Oltre alla lista di smartphone già citati, risultano vulnerabili alcuni modelli di Nokia, come il G21 e G22, dispositivi presenti sul mercato da qualche anno ma comunque ancora in uso.
Il problema si pone dal momento in cui un hacker che possiede determinate competenze, cerca di ottenere l’accesso completo ai dati del telefono sfruttando questa vulnerabilità. Una minaccia, questa, che spinge molti utenti a domandarsi se sia giunto il momento di aggiornare o, nel caso in cui questo non fosse possibile, cambiare il proprio smartphone.
Dal canto suo, Unisoc ha già rilasciato le patch di sicurezza, ma la vera incognita riguarda i tempi di reazione dei singoli produttori. Molti dei dispositivi affetti sono stati realizzati anni fa e, soprattutto per i modelli più economici, l’aggiornamento potrebbe non essere garantito o arrivare con ritardi significativi.
Ovviamente la speranza è che marchi più affermati come Samsung, Motorola e Realme si muovano con prontezza, ma il rischio che molti telefoni non ricevano mai l’aggiornamento è reale, specialmente per i dispositivi di produttori più piccoli.