Non sai se tuo figlio verrà promosso oppure no a scuola? Ci pensa l’intelligenza artificiale. Ecco in che modo.
L’intelligenza artificiale è pronta ad essere integrata attivamente all’interno della nostra vita quotidiana. Ci aiuterà anche a capire che cosa succederà al futuro scolastico di nostro figlio. Tutto questo sarà possibile grazie a degli algoritmi infallibili: ecco come funzioneranno.
Un team dell’Università di Cordoba ha sviluppato un avanzato modello basato sulla logica fuzzy per anticipare le performance degli studenti nell’istruzione online. Questo modello, che va oltre le previsioni binarie, suddivide gli studenti in quattro categorie: abbandono, bocciatura, passaggio e distinzione. L’obiettivo è fornire ai professori uno strumento più preciso ed adattabile per personalizzare l’assistenza agli studenti. Andiamo quindi a scoprire come funziona la logica fuzzy e perché sarà in grado di prevedere la bocciatura o la promozione dei nostri figli.
L’intelligenza artificiale prevede se i nostri figli saranno promossi o bocciati: come funziona la logica fuzzy
Mentre l’istruzione a distanza ha reso accessibile la conoscenza a un pubblico più ampio, i professori affrontano sfide nel monitorare e adattare l’apprendimento dei loro studenti, dato il numero elevato di ragazzi e la mancanza di interazione diretta. Gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale, come questo modello fuzzy possono essere cruciali per prevedere le performance degli studenti e adattare le strategie educative di conseguenza.
Grazie alla sua flessibilità nell’adattarsi automaticamente ai problemi, la logica fuzzy è in grado di offrire un’alternativa dinamica alla logica standard. Questo modello è alimentato dai dati generati dalle piattaforme di istruzione online, sarà possibile considerare diverse caratteristiche. Tra queste troviamo non solo il completamento dei compiti ed i loro voti, ma anche quante volte andranno a ricercare le risorse online.
Questo modello si distingue dagli altri per la sua interpretabilità. Infatti è in grado di fornire delle regole chiare per ogni categoria di studenti, suddividendoli per le loro prestazione. A differenza degli algoritmi a scatola nera, questi offrono solo risultati senza spiegazioni. Il modello in questione quindi è in grado di offrire un insight dettagliato sulle risorse e le attività rilevanti per ogni studente.
A testarlo con successo ci ha pensato proprio l’ateneo iberico, utilizzando tutti quei dati provenienti dall’Università aperta. Al termine della sperimentazione è emerso che questo algoritmo potrebbe rappresentare un passo avanti nell’analisi delle prestazioni degli studenti online. In futuro addirittura potrebbe essere integrato nelle piattaforme di istruzione, dando quindi ai professori un feedback automatico e dettagliato sull’andamento scolastico dei loro studenti.