L’inverno è sicuramente la stagione dell’influenza e proteggere anche i giovani resta essenziale. L’esperto rivela che cosa può succedere.
Si sa che durante i mesi invernali abbiamo il picco delle influenze, con questo virus che è pronto a colpire indiscriminatamente grandi e piccini. Seppur la platea più piccola ha delle difese immunitarie più forte, va comunque protetta visto che nelle ultime ore un esperto ha deciso di avvertire sul rischio che si corre. C’è un grande pericolo per tutti e prevenire il pericolo è importante.
I mesi invernali sono di sicuro i più duri per la nostra tenuta fisica, visto che specialmente durante gennaio e febbraio potrebbero dilagare i casi di influenza tra i cittadini. Sono diversi i fattori che influenzano la trasmissione dei virus respiratori. Durante l’inverno le temperature più fredde ed umide creano un ambiente favorevole per la sopravvivenza dei virus nell’aria. Inoltre le persone tendono a stare al chiuso in ambienti riscaldati e proprio in questo contesto i casi di influenza potrebbero diffondersi da persona a persona.
Con i valori termici che vanno verso il basso, il sistema immunitario risponde in maniera più lenta alle infezioni. L’esposizione al freddo può portare ad un restringimento dei vasi sanguigni nel naso e nella gola andando a ridurre le capacità del corpo di prendere virus. Tra la platea più sensibile ai casi di influenza stagionale non troviamo solamente gli anziani. Infatti anche i più giovani devono essere protetti dai casi di influenza. A rivelarlo è il professor Gianni Rezza che ha anche evidenziato i rischi che si corrono per la salute.
Influenza, proteggere i giovani è importantissimo: il grande rischio
Il Professor Gianni Rezza, epidemiologo e docente di Igiene presso l’Università San Raffaele di Milano, ha evidenziato la predominanza attuale del virus influenzale H1N1 e ha sottolineato la sua potenziale pericolosità specialmente nei giovani adulti. Questo virus discende da quello che si è diffuso a macchia d’olio nel 2009 ed ha subito delle modifiche nel corso degli anni proprio come accade nei virus influenzali. Rezza ha quindi voluto sottolineare tutti i rischi che si corrono in questi casi.
Infatti, seppur raramente, questo può causare una polmonite interstiziale primaria nei giovani adulti. Nei casi degli anziani il virus può assumere più frequentemente un certo livello di pericolosità. Secondo l’epidemiologo già siamo pronti a toccare il picco influenzale, ma sarò necessario del tempo prima che la stagione giunga alla sua conclusione. Per coloro che sono considerati fragili e non hanno ancora ricevuto il vaccino, Rezza consiglia di procedere ora con la vaccinazione per proteggersi nell’ultima fase della stagione influenzale.
Già nella scorsa primavera il professor Rezz sottolineava segnali che il virus dell’influenza A/H1N1, noto per la pandemia del 2009, avrebbe avuto un ruolo predominante nella stagione influenzale successiva. Durante la stagione influenzale precedente il virus A/H3N2 era stato dominante, ma col tempo è stato sostituito dal virus A/H1N1. Questo fenomeno viene conosciuto come “herald wave” (ondata d’annuncio) che ha anticipato la circolazione del virus influenzale A/H1N1 nel corso dell’anno. In Italia questo virus è stato rilevato nel 95% dei campioni analizzati.