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Il segreto per vivere fino a 110 anni? L’assurda scoperta del ricercatore

Secondo quanto scoperto dal ricercatore inglese, c’è una verità sconvolgente dietro a tutti gli studi relativi alla longevità umana

Vivere a lungo è il sogno di molti, ma secondo Saul Justin Newman, ricercatore del Centro per gli studi longitudinali dell’University College di Londra, gran parte di ciò che sappiamo sulla longevità è, semplicemente, un errore. Dati falsati, registri incompleti e qualche bugia di troppo avrebbero creato un’immagine distorta di cosa significhi davvero raggiungere e superare i 100 anni.

Il segreto per vivere fino a 110 anni? L’assurda scoperta del ricercatore – Abruzzo.cityrumors.it

Non è solo una questione scientifica, ma un affare globale. La promessa di una vita più lunga ha dato origine a un’industria milionaria: libri, integratori, tecnologia e consigli per carpire i segreti dei “supercentenari”. Ma, come rivela Newman, la realtà potrebbe essere meno romantica e molto più pragmatica.

La sua ricerca, ancora in fase di revisione, svela che i dati sui centenari e supercentenari – quelli che raggiungono i 110 anni – spesso arrivano da luoghi con pessime condizioni di salute, alti livelli di povertà e, soprattutto, una cattiva gestione dei registri anagrafici. “Il segreto per vivere così a lungo? Spostarsi dove i certificati di nascita scarseggiano, insegnare ai figli le frodi pensionistiche e iniziare a mentire”, ha ironizzato Newman ricevendo il premio Ig Nobel, la versione satirica del prestigioso riconoscimento.

Un esempio lampante arriva dal Giappone. Nel 2010, Sogen Kato, considerato il più anziano del Paese, fu trovato morto… dal 1978. La famiglia, che aveva continuato a riscuotere le sue pensioni per oltre 30 anni, fu arrestata. Ma la vicenda non finisce qui: un’indagine governativa rivelò che ben l’82% dei centenari giapponesi, circa 230.000 persone, risultava disperso o morto. “La loro documentazione è perfetta, ma loro no: sono morti”, ha commentato Newman.

Le “zone blu” e il segreto dell’eterna giovinezza

Le cosiddette “zone blu” – regioni come la nostra Sardegna, oppure le giapponesi Okinawa o Ikaria, dove si dice che le persone vivano più a lungo e più sane – sono al centro delle critiche di Newman. Queste aree, rese celebri da ricerche e documentari, sono diventate un brand di lifestyle grazie al giornalista Dan Buettner e al suo bestseller del 2005. Ma secondo Newman, molte delle affermazioni sulla longevità in queste zone si basano su dati errati o non verificabili.

Un altro esempio? In Costa Rica, una ricerca del 2008 ha scoperto che il 42% dei centenari aveva mentito sulla propria età durante i censimenti precedenti. In Grecia, dati del 2012 indicavano che il 72% dei centenari registrati erano morti o inesistenti. “Vivi solo il giorno della pensione”, ha scherzato Newman.

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I sostenitori delle zone blu, però, non ci stanno. Alcuni demografi hanno definito le sue conclusioni “eticamente e accademicamente irresponsabili”, sottolineando che le loro verifiche sono meticolose, con documenti che risalgono anche al 1800.

Per Newman, tuttavia, il problema è proprio questo: se il certificato di nascita è sbagliato, tutto il resto diventa “perfettamente coerente e perfettamente falso”. Dietro il mito della longevità, dunque, c’è spazio per riflessioni più concrete. Forse non troveremo il segreto per vivere fino a 110 anni, ma possiamo sicuramente vivere meglio. E, a volte, è più che sufficiente.