Babbo Natale non esiste, la frase più brutta che un genitore possa dire: ecco come evitare di traumatizzare i propri figli e affrontare la realtà con tatto.
Tutti siamo stati bambini e ancora tutti noi abbiamo creduto all’uomo più buono del mondo, che in fondo il carbone non ce lo faceva trovare mai sotto l’albero, anche se avessimo fatto ‘i monelli’. Siamo cresciuti con questa icona natalizia tutta rossa e bianca, intenta a lavorare ogni singolo giorno dell’anno per poi montare di servizio la notte del 24 dicembre affinché tutti i piccoli avessero i loro regalini. Babbo Natale è ancora nel cuore di tutti noi, conserviamo gelosamente quei ricordi di un’infanzia che non potremo più vivere se non negli occhi dei nostri figli o nipoti.
Eppure, avere a che fare con un’età delicata ci farà prima o poi affrontare l’affaccio alla realtà più brutto di sempre: dire ai propri piccoli che Babbo Natale non è mai esistito. In noi entrano in gioco conflitti e dubbi, come dirglielo senza traumatizzarli o spegnere quella magia nei loro occhi? Non è così facile, eppure esistono alcuni ‘trucchetti‘ se così possiamo definirli per affrontare questo momento fatidico con intelligenza e tatto. Scopriamo subito i dettagli.
Forse noi lo abbiamo dimenticato il momento in cui abbiamo scoperto della finta esistenza di Babbo Natale, ma scommettiamo che, se chiedessimo ai nostri genitori quale sia stata la nostra reazione, sicuramente non sarà stata ricca di gioia. Certo, bisogna ammettere che le generazioni anni 80 e 90 non avevano di certo la possibilità di cercare su Internet la domanda ‘Babbo Natale esiste?‘, anche se era la scuola il primo vero luogo in cui si scoprisse la verità.
Dire ai propri piccoli, o meglio, raccontare loro questa atroce verità può accendere di noi emozioni contrastanti: da una parte sarebbe bello far continuare in loro questa magia viva e pura, dall’altra però il rischio che si corre è quello che lo scoprano da qualche amico o compagnetto scolastico, in maniera più violenta e meno delicata. Ecco perché possiamo iniziare dedicando loro un pomeriggio. Portiamoli al parco, facciamogli fare un giro sulle giostre oppure portiamoli in qualche villaggio di Natale anticipando loro che dovrete parlargli di una questione importante, ma non prima di aver giocato insieme.
Successivamente la merenda potrebbe essere il momento perfetto: con estrema delicatezza possiamo semplicemente dire che questa figura è nata per far sì che i bambini siano felici durante le feste, ma che nessuno può spegnere quella autentica magia. Babbo Natale non esisterà forse sul serio, ma può continuare a vivere nel cuore di tutti noi portando ovunque quel senso di bontà, gentilezza e altruismo che in fondo ci ha sempre insegnato.
Infine potrebbe tornare molto utile raccontare loro la storia di San Nicola, ovvero il vescovo fatto poi santo esistito davvero, che portava in dono ai bimbi del paese e di quelli limitrofi dolciumi, frutta e oggettini intagliati in legno, da cui prende ispirazione la leggenda di Santa Claus. Sarà un modo dolce e intelligente di far comprendere loro che in fondo, siamo noi a portarci dentro la magia natalizia e sicuramente questa esiste sul serio!