Lavare le divise e gli abiti da lavoro può diventare un vero e proprio incubo, soprattutto se non si utilizzano i trucchi giusti: la tecnica delle lavanderie è tutta da copiare.
Dal medico al meccanico, passando per i camerieri e i carpentieri, per tutti è assolutamente necessario presentarsi sul luogo di lavoro con le divise pulite e igienizzate. Seppur la fornitura delle stesse sia a carico dei datori di lavoro (circolare ministeriale n. 34 del 29 aprile 1999), ogni dipendente genericamente ne ha 2/3 a sua disposizione e deve curarne personalmente il lavaggio.
Ciò significa che non solo deve provvedere alla pulizia ma anche al mantenimento nel tempo della stessa, così da non doverne richiedere costantemente di nuove. Per questo motivo è necessario utilizzare i giusti prodotti e i programmi corretti, onde evitare di rovinare il tessuto o scolorire il colore.
Come lavare in casa gli abiti da lavoro
Il primo consiglio da tenere a mente è anche il più banale, quando ci si appresta al lavaggio di indumenti da lavoro la prima cosa da fare è leggere attentamente l’etichetta. Si tratta di un passaggio che in molti saltano in fase di lavaggio ma che è essenziale per mantenere gli abiti – non solo quelli da lavoro – sempre come nuovi.
Un’altra accortezza da applicare sempre è quella di evitare di lavare le divise insieme al resto del bucato, per quanto si risparmi sulla bolletta con il lavaggio pieno, è bene che gli abiti quotidiani non entri in contatto con lo sporco presente su quelli da lavoro.
Se ci troviamo in presenza di indumenti idrorepellenti, tecnici o traspirabili è bene non utilizzare l’ammorbidente. Questo prodotto, infatti, potrebbe alterare le fibre andando a lungo andare a compromettere la funzionalità stessa dei tessuti.
Gli amanti dell’ecologia dovranno poi rassegnarsi all’utilizzo di prodotti chimici, quando non proprio specifici per il tipo di macchia. I meccanici per esempio, per pulire le loro tute da lavoro potrebbero dover utilizzare perfino l’acqua raggia e la trielina. L’utilizzo di saponi naturali, bicarbonato o altri prodotti naturali potrebbe non essere sufficiente per la corretta pulizia dei capi.
Se si vuole un risultato perfetto per i propri capi si possono utilizzare le linee guida a cui si attengono le lavanderie industriali, stabilite dalla normativa ISO 15797. Le lavanderie specializzate, come si legge su EuroHatria.com, attuano il lavaggio degli abiti da lavoro in tre step:
- il prelavaggio a bassa temperatura. Un passaggio fondamentale per evitare che le macchie organiche si fissino sulla fibra, rendendo la loro eliminazione un vero incubo.
- lavaggio a temperatura più alta con utilizzo del sapone.
- Risciacquo e applicazione di amido.
Quando si utilizza la lavatrice domestica per lavare gli indumenti da lavoro, è bene lavare il cestello con cura ciclicamente e assicurarsi che il filtro dell’elettrodomestico, un vero covo di batteri, sia pulito e libero da agenti esterni.