L’artrite reumatoide potrebbe essere correlata a dei particolari batteri in una sede specifica del corpo. Uno studio l’ha accertato
Una patologia autoimmune, l’artride reumatoide, colpisce l’1% della popolazione, con un rapporto tra donne e uomini tre a uno. I sintomi possono essere diversi, dipende dalla gravità della malattia, dalla prognosi, dalle cure intraprese dal soggetto – anche dall’età.
In ogni caso, si tratta indiscutibilmente di un danno irreversibile delle articolazioni, un’invalidità di cui tutti i pazienti farebbero a meno, tra dolore, rigidità, gonfiore e cure non sempre semplici da sopportare. Uno studio pubblicato il 23 febbraio scorso sulla rivista Science Translational Medicine ha dato un’importante informazione in merito a questa patologia: ha certificato il legame con la cattiva salute della bocca.
Si tratta in particolare dei batteri della parodontite che, finendo nel circolo sanguigno, possono rinforzare la risposta autoimmunitaria, esattamente il meccanismo alla base dell’artrite. Il lavoro è stato condotto grazie a una collaborazione tra università americane, tra cui la Stanford University in California e la Rockefeller University di New York, e ha dimostrato che gli anticorpi popolazione del cavo orale sono gli stessi anticorpi che colpiscono le articolazioni durante l’artrite reumatoide.
I batteri della bocca sono legati all’artrite reumatoide: i dettagli
La parodontite, quindi, potrebbe essere strettamente legata alla patologia autoimmune ed è un’evidenza importante per il mondo medico. Ne ha parlato Stefano Corbella (Società Italiana di Parodontologia e Implantologia) all’Ansa: “Il gruppo di ricerca guidato da Camille Brewer di Stanford ha poi dimostrato che questi batteri, una volta raggiunto il loro picco massimo di concentrazione nel sangue, attivano un tipo di cellule immunitarie chiamate monociti, che sono coinvolte nella risposta immunitaria anche acuta contro le articolazioni nell’artrite“, ha spiegato.
E alla fine ha deciso di lanciare un messaggio chiaro ai parodontologi: “Sarà sempre parte di una buona pratica clinica investigare lo stato di salute generale del paziente e informarlo dei possibili rischi di una parodontite non trattata“. La parodontite che dovrà sempre più essere considerata come una patologia in grado di recare danno, non solo al cavo orale, ma in tutto il corpo.
E ora ne abbiamo avuto anche prova pratica, che richiede grande attenzione da parte di diverse specializzazioni mediche. Ma anche dei cittadini, che magari vedono dei problemi nella loro bocca, come il sangue dalle gengive possono chiedere aiuto al loro medico di base che saprà indirizzarli in modo corretto in base alla loro problematica.