L’estate di San Martino è un fenomeno meteorologico che ci regala giornate inusualmente calde verso la metà di novembre, quest’anno però è in anticipo.
Date le molte evidenze scientifiche al riguardo, ormai è piuttosto difficile continuare a negare ciò che è stato definito cambiamento climatico. Con questa espressione si fa infatti riferimento ai cambiamenti delle temperature e dei modelli meteorologici mondiali sul lungo termine.
Ciò che preoccupa di più riguardo al climate change è il fatto che questi fenomeni siano ampiamente dovuti all’azione dell’uomo e potenzialmente molto distruttivi per le specie animali e vegetali e, ovviamente, per gli insediamenti umani stessi.
In particolare il climate change è dovuto soprattutto all’immissione di gas serra nell’atmosfera, i quali sono spesso frutto delle attività umane. Pensiamo ad esempio all’inquinamento derivante dalla produzione industriale, a quello dei veicoli, oppure agli allevamenti intensivi o allo smaltimento dei rifiuti. O anche al settore della produzione dell’energia.
Estate di San Martino in anticipo: belle le giornate di sole, ma si nasconde un rischio
Insomma, per contrastare il cambiamento climatico sono necessarie azioni importanti e, soprattutto, un cambiamento nella nostra mentalità. Ciò può avvenire partendo da una conoscenza approfondita del problema.
Facciamo un esempio. Durante la metà di novembre, spesso si assiste a un fenomeno meteorologico che prende il nome di estate di San Martino. In questo periodo (che corrisponde ai giorni di San Martino, l’11 novembre), di solito si mangiano le castagne e si assaggiano vino novello e olio nuovo. Ma può anche capitare di godere di giornate e notti dal clima mite e soleggiato e di temperature temperate.
Quest’anno, però, il fenomeno sembra aver anticipato il suo arrivo di qualche settimana, tanto che già da diversi giorni di fine ottobre stiamo godendo di giornate assolate in tutta Italia. E se ciò da una parte può farci piacere (a chi non piacciono le giornate calde e soleggiate?), dall’altra bisogna considerare un aspetto potenzialmente preoccupante.
L’anticipo dell’estate di San Martino, infatti, non è altro che l’ennesimo palesarsi dei cambiamenti che i nostri modelli climatici stanno subendo. In particolare ciò potrebbe essere dovuto a un accumulo di gas serra nell’atmosfera. E se con l’estate di San Martino le cose vanno bene, in altri casi si può assistere anche a catastrofi devastanti.
L’esempio più recente di un evento climatico distruttivo è indubbiamente ciò che è successo a Valencia. Nella città spagnola, e in particolare nelle campagne, le forti piogge hanno provocato un’alluvione che ha ucciso 95 persone (il bilancio potrebbe salire perché le ricerche dei dispersi sono ancora in corso) e costretto altre 120mila ad abbandonare le proprie case.