Da quando ho scoperto questa ricetta abruzzese, la carne non la cucino più con la piastra. In questo modo esce tenerissima e saporita: una favola.
L’Abruzzo è una terra di sapori autentici e naturali, in grado di creare prodotti e ricette speciali. Alle spalle ha una lunga storia gastronomica, che si focalizza soprattutto nella cucina povera contadina, anche se non bisogna dimenticare che possiede pietanze marinare davvero speciali e uniche, in grado di conquistare cittadini e turisti.
Questa volta però rimaniamo nelle campagne abruzzesi e raccontiamo una delle preparazioni più rappresentative della regione: la carne ciffe e ciaffe, la cui ricetta rappresenta una tradizione molto antica delle famiglie contadine che in occasione della macellazione del maiale si ritrovavano insieme per contribuire alla lavorazione dei vari prodotti. Un’attività che teneva unito tutto il nucleo familiare, dove ognuno aveva il suo ruolo nel realizzare salsicce e salumi. Ed è proprio in questa occasione che è nato un modo di cuocere la carne davvero spettacolare.
La carne a ciffe e ciaffe è un secondo molto saporito e viene realizzato con diverse tipologie di carne come guance, lonza di maiale e costine arrostite in padella con peperoni dolci secchi. Il nome arriva dal termine “acciaffare”, ovvero muoversi, sbrigarsi frettolosamente, e si riferisce proprio al modo di fare questa preparazione perché in origine era una cosa improvvisata, mentre oggi è uno dei piatti più gustosi.
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N.B. Il ciffe e ciaffe si può conservare in frigo per un paio di giorni al massimo.