Incubo pensione, a tanti pensionati hanno bloccato la pensione per colpa di un errore con l’INPS: cosa è successo e qual è lo sbaglio da evitare.
Quello delle pensioni in Italia è da sempre un tema molto caldo. Come sappiamo, infatti, nel nostro Paese la soglia di vecchiaia è diventata ultimamente sempre più alta (67 anni) ed è destinata a crescere ancora di più nel corso dei prossimi anni. Inoltre, la maggior parte dei pensionati può contare su assegni mensili piuttosto bassi, con gravi conseguenze per la qualità della loro vita.
Anche quest’anno sull’argomento c’è stata parecchia delusione dal momento che la Legge di Bilancio 2025, per il momento, sembra aver confermato le misure pensionistiche attualmente in vigore, senza apportare sostanziali novità come promesso in precedenza. Fortunatamente, però, si starebbe lavorando ad un aumento delle pensioni minime per aiutare coloro che si trovano in maggiore difficoltà economica.
A questa situazione si aggiungerebbe, poi, un altro problema. Molti pensionati si sono ritrovati con l’accredito bloccato per colpa di un errore avvenuto con l’INPS e starebbero ora lottando per vedersi ripristinare l’assegno. Vediamo che cosa è successo.
Incubo pensione: assegno bloccato per colpa di questo errore con l’INPS
Come ogni anno, anche stavolta tantissimi pensionati si sono ritrovati con l’assegno bloccato per colpa di un ‘banale’ errore verificatosi con l’INPS, che si sarebbe facilmente potuto evitare. Coloro che infatti non hanno presentato il modello RED entro i tempi prestabiliti sono andati incontro a questo incubo ad occhi aperti. Ma facciamo un passo indietro: che cos’è e a cosa serve il modello RED?
In pratica, si tratta di una dichiarazione della situazione reddituale annuale, che deve essere inviata telematicamente all’Inps, per non vedersi sospendere la pensione e continuare a ricevere tutte le prestazioni previste dalla legge. È obbligatoria per chi ha altri redditi oltre la pensione, come ad esempio proprietà di seconde abitazioni o case concesse in locazione oppure pensioni o redditi di lavoro dipendente conseguiti in Italia o all’Estero. Quindi ogni anno i suddetti pensionati, per continuare a ricevere il trattamento, sono tenuti a comunicare tali redditi ‘extra’ in riferimento all’anno precedente.
Attualmente si sono visti sospendere l’assegno i pensionati che non hanno presentato il modello RED dell’anno scorso. Mentre ricordiamo che, come si legge sul sito dell’INPS, la campagna RED ordinaria 2024, riferita ai redditi del 2023, ha come termine di scadenza il 28 febbraio 2025. Se non si invia la documentazione richiesta entro la scadenza, l’INPS sospende l’erogazione della pensione per 60 giorni. Se trascorsi i 60 giorni non si presenta il RED, l’INPS sospende definitivamente le prestazioni.