Servizio Elettrico Nazionale, contatori impazziti e bollette gonfiate: le legge ci spiega cosa controllare e come difendersi

Gli utenti si fidano poco dei fornitori di energia elettrica: spesso hanno paura che le bollette siano gonfiate. Ecco a cosa fare attenzione.

Bollette troppo salate e contatori che funzionino male. Mercato libero o tutelato, cambia poco. Si chiama servizio di maggior tutela. Ma, di davvero tutelato, per i consumatori, c’è davvero poco. Gli italiani affrontano spesso contenziosi con i fornitori di energia elettrica, lamentando prestazioni scandenti o comunque perfettibili, rendicontazioni non chiare e aumenti inammissibili.

Come opporsi alle bollette ingiustificabilmente alte
Boleltte gonfiate per la luce: come difendersi – abruzzo.cityrumors.it

Di fronte a fatture dagli importi ingiustificabilmente alti, per prima cosa l’utente pensa sempre a un errore da parte del fornitore. Se non ci sono stati consumi anomali, il contatore potrebbe aver registrato male o la compagnia elettrica potrebbe, per errore umano, aver rendicontato cifre a caso o relative a un’altra utenza.

Di norma, quando si è raggiunti da bollette troppo alte, giudicate come eccessive e non in linea con i consumi reali, ci si arma di pazienza e si cerca una risposta nella fattura stessa. Ci si mette così alla ricerca di errori o di riferimenti a costi aggiuntivi. Dopodiché si prova a contattare il servizio clienti del fornitore di energia. Si chiedono insomma spiegazioni e, se necessario, si passa a una contestazione formale o alla richiesta di una rettifica.

Il più delle volte ci vuole un reclamo formale. Per farlo bisogna sfruttare un documento ad hoc (il cosiddetto modulo di reclamo), che dovrebbe essere disponibile sul sito del fornitore o che può essere recuperato sui forum dedicati alla questione dei reclami dalle associazioni di consumatori. Non è raro che il problema sia meccanico. In pratica, è possibile che sia intervenuto un malfunzionamento del contatore.

In casi estremi, se il fornitore non collabora, si può tentare la via della conciliazione tramite l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Con il Servizio Elettrico Nazionale (che si occupa di vendere energia elettrica ai clienti in regime di maggior tutela) dovrebbe essere tutto più semplice e diretto, almeno in teoria. Ma raramente è così.

Bollette gonfiate e reclamo al fornitore: il parere dei giudici

Illuminante può essere la sentenza n. 658 del 2023 emessa del Tribunale di Teramo sul caso di un condominio che aveva ricevuto un decreto ingiuntivo dalla società della luce per bollette non pagate. Il condominio aveva presentato opposizione per due motivi. Innanzitutto perché la società avrebbe dovuto agire prima contro i condomini morosi, così come stabilito dall’art. 63 disp. att. del Codice Civile, senza quindi partire con il decreto contro l’intero condominio.

Fatture elettricità troppo alte
Contatori dell’elettricità in un condominio (Foto: Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Inoltre parte della somma richiesta, secondo l’avvocato del condominio, non era dovuta perché il contatore era chiuso e non c’era stato consumo di energia. Tra l’altro, il condominio non aveva ricevuto alcune bollette e altre le aveva contestate per consumi ritenuti eccessivi.

Il Tribunale ha però rigettato l’opposizione, affermando che la norma citata riguarda solo la fase di esecuzione del titolo esecutivo, non la sua formazione. Inoltre, perché il condominio non ha provato che i consumi erano davvero eccessivi e cioè errati.

Secondo il Tribunale, in caso di contestazione di consumi anomali, il consumatore deve provare il malfunzionamento del contatore e l’entità reale dei consumi. La società, invece, deve solo dimostrare il corretto funzionamento del contatore. L’utente quindi ha necessità di provare che le bollette ritenute gonfiate siano davvero erronee. E come si fa? Bisogna conservare tutte le bollette precedenti (per ricostruire uno storico dei consumi) e anche la corrispondenza con il fornitore per evidenziare delle anomalie.

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