Se sfrutti così il bonus 2025 ti godi la migliore primavera della tua vita: risparmi più della metà

Se si sfrutta per bene il bonus 2025 è possibile godersi al meglio la primavera e risparmiare più della metà: ecco che cosa bisogna fare.

La primavera è la stagione dell’anno che precede l’estate. È un periodo in cui si dà il benvenuto al bel tempo, le giornate cominciano ad allungarsi e con esse gli indumenti più pesanti vengono abbandonati. Si ha più luce durante il giorno e l’atmosfera diventa di conseguenza più allegra. Detto ciò, c’è un modo per godersi in casa questa fantastica stagione ancora di più, sfruttando un beneficio messo a disposizione del governo.

Ragazza con soldi in mano e fiori come sfondo
Se sfrutti così il bonus 2025 ti godi la migliore primavera della tua vita: risparmi più della metà – abruzzo.cityrumors.it

In casa ci sono diverse operazioni da fare che risultano sia necessarie per evitare danni e sia per dare una certa estetica agli ambienti. In quest’ultimo caso, è fondamentale saper sfruttare al pieno tutte le zone dell’abitazione. Ci sono sempre quelle aree che non vengono pienamente vissute durante l’anno, ma ora è possibile riqualificare l’intera zona grazie a un bonus 2025 che permette di far godere la primavera. Grazie all’incentivo è possibile risparmiare più della metà sui lavori.

Bonus 2025 per la casa: la primavera non è mai stata così bella

Uno degli incentivi statali da prendere in considerazione per godersi al meglio la primavera è il bonus ristrutturazione balconi, disponibile per la popolazione anche nel 2025. Si tratta di una detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute per riqualificare, ristrutturare e recuperare il patrimonio edilizio, lavori realizzati su parti comuni di strutture residenziali e su singole unità immobiliari residenziali.

Il bonus ristrutturazione ammette alcune opere: realizzazione di un balcone; rifacimento del balcone con caratteri diversi da quelli preesistenti o nuova costruzione; trasformazione da balcone a veranda. Si tratta di opere che consentono di valorizzare un ambiente, trasformandolo in un locale confortevole dove godersi le prime giornate di caldo.

Balcone con fiori
Bonus 2025 per la casa: la primavera non è mai stata così bella – abruzzo.cityrumors.it

La somma spesa per effettuare la ristrutturazione è portata in detrazione durante la dichiarazione dei redditi, ripartita in 10 rate annuali di pari importo, a partire dall’anno successivo dei lavori. In pratica, coloro che effettuano i lavori nel 2025 hanno la possibilità di detrarre metà della cifra spesa nella dichiarazione dei redditi del 2026. È bene sottolineare che si ha diritto alla detrazione fino a capienza IRPEF, la quota eccedente viene persa.

Il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico parlante postale o bancario, sul quale è importante che siano indicati: causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986); codice fiscale del beneficiario della detrazione; codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento; numero e data della fattura.

Bonus ristrutturazione balconi 2025: la documentazione da presentare

Una volta che vengono effettuate le opere e i pagamenti, bisogna tenere in considerazione che al professionista abilitato o al CAF bisogna presentare la documentazione in fase di dichiarazione dei redditi, senza la quale non si avrà diritto alla detrazione fiscale per l’ottenimento del bonus ristrutturazione balconi. Entrando nello specifico, il contribuente beneficiario deve conservare obbligatoriamente:

persona con smartphone e documenti
Bonus ristrutturazione balconi 2025: la documentazione da presentare – abruzzo.cityrumors.it
  • Ricevuta del bonifico del pagamento;
  • Documentazione di addebito sul conto corrente;
  • Fatture di acquisto di materiali e beni, riportanti la qualità, la natura e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti;
  • Abilitazioni amministrative per i tipi di lavori;
  • Dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà con dettagli sui lavori;
  • Ricevute di pagamento dell’IMU (se dovute);
  • Delibere di approvazione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per interventi sulle parti comuni negli edifici residenziali;
  • Dichiarazioni di consenso del proprietario dell’immobile all’esecuzione dei lavori (solo se diverso dai familiari conviventi);
  • Comunicazioni preventive da inviare all’ASL con la data di inizio dei lavori.

Una volta chiarito l’aspetto fiscale, è fondamentale conoscere cosa prevede la normativa per quanto riguarda la ristrutturazione dei balconi, prima di procedere all’intervento. Prima di procedere con i lavori, è suggerito rivolgersi prima di tutto all’Ufficio tecnico del Comune di residenza, così da fare i passi adeguati, senza rischiare di incorrere in sanzioni o perdere il diritto alla detrazione.

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Bonus ristrutturazione balconi 2025: la normativa

La Legge di Bilancio (L. 207/2024) ha stabilito, per i principali bonus edilizi (Ecobonus, Bonus Ristrutturazione e Sismabonus), un livellamento delle detrazioni fiscali al 50% delle spese dei lavori realizzati nel 2025 e al 36% negli anni 2026 e 2027, ma solamente se riguardano l’abitazione principale. Per quanto riguarda gli altri immobili, si scende al 36% nel 2025 e al 30% nei due anni successivi.

Soldi e calcolatrice sul tavolo
Bonus ristrutturazione balconi 2025: la normativa – abruzzo.cityrumors.it

Per ristrutturare un balcone, inoltre, possono essere richiesti diversi tipi di permessi in base all’intervento. Non sono previsti permessi solo in caso di manutenzione ordinaria perché rientrano tra gli interventi di edilizia libera. Nel caso in cui dovesse esserci una manutenzione straordinaria allora è necessaria la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), valida pure per i lavori che alterano il prospetto dell’edificio.

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Se si decide di costruire un balcone ex-novo è obbligatorio richiedere un permesso di costruire, che vuole la presentazione di documentazione dettagliata e l’approvazione delle autorità competenti. In merito alla ristrutturazione dei balconi in condominio, bisogna sottolineare che il decoro architettonico condominiale è tutelato dal Codice Civile italiano attraverso tre articoli che sono: art. 1120, 1122 e 1138, che appunto regolano le modifiche possibili nelle parti sia private che comuni di un edificio.

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