I caregiver titolari di pensione sono preoccupati. Cosa accadrebbe al trattamento nell’eventualità che il disabile muoia?
Lo Stato cerca di tutelare i caregiver ossia quelle persone che si occupano di un familiare con disabilità. Offre loro agevolazioni nonché l’opportunità di andare in pensione anticipatamente con appositi scivoli.
Ai caregiver si riconosce un impegno gravoso sulle loro spalle. L’assistenza di un disabile richiede pazienza, buona volontà, tempo e rinunce. Per questo motivo lo Stato garantisce supporto economico e assistenziale non solo a chi è affetto da minorazioni fisiche, psichiche e mentali ma anche ai familiari che se ne prendono cura. La Legge 104, ad esempio, tutela i lavoratori con il congedo straordinario di due anni, i permessi di tre giorni al mese, il trasferimento in una sede di lavoro più vicina alla residenza del disabile.
Poi ci sono gli aiuti fiscali come la detrazione del 19% e l’IVA al 4% per l’acquisto di un veicolo adibito al trasporto del disabile e l’esenzione dal pagamento del bollo auto. Tra le misure dedicate ai caregiver troviamo anche gli scivoli di pensionamento anticipato. Significa avere la possibilità di lasciare il mondo del lavoro prima del compimento dei 67 anni (pensione di vecchiaia). Ma cosa succedere se l’assistito muore?
Il sistema previdenziale italiano prevede diverse opzioni per i lavoratori che assistono un familiare disabile. I caregiver da almeno sei mesi possono andare in pensione a 63 anni e cinque mesi di età con l’APE Sociale avendo accumulato 30 anni di contributi. Non è una vera e propria pensione ma permette di ottenere un assegno mensile di massimo 1.500 euro fino ai 67 anni di età.
Un altro scivolo è la pensione per precoci che richiedere 41 anni di contributi di cui uno maturato prima dei 19 anni di età. Infine c’è Opzione Donna con il pensionamento a 61, 60 o 59 anni di età in base al numero di figli e avendo maturato 35 anni di contributi. Per poter avere diritto alla pensione anche qualora l’assistito dovesse morire bisognerà aver ricevuto il primo rateo pensionistico.
Spieghiamo meglio. L’invio della domanda di pensionamento, il momento della maturazione dei requisiti per andare in pensione e l’esito della richiesta non contano. La pensione anticipata non sarà concessa se il disabile muore prima che avvenga l’erogazione del primo rateo pensionistico. Se il decesso, invece, dovesse avvenire dopo la decorrenza del trattamento allora non ci sarebbero rischi di perdere l’assegno mensile previdenziale. Tale precisazione è contenuta nel messaggio INPS numero 1481 del 2018.