Hai avuto figli quando non lavoravi? Ecco come funziona la maternità fuori dal lavoro e i contributi per la pensione.
Il governo attualmente in carica sta mettendo a disposizione una serie di aiuti per le famiglie, specialmente quelle con un reddito più basso e con più figli; quella della natalità è una questione che sembra essere veramente molto a cuore, anche vista l’età media piuttosto alta del nostro paese.
In questo senso, quindi, non possono mancare particolari misure per le donne e specialmente per le mamme, tra sussidi e formule speciali per andare in pensione una volta raggiunta la soglia d’età minima richiesta.
Ma come funziona se, ad esempio, si è diventate mamme senza avere un rapporto di lavoro in atto in quel momento? Può essere utile, anche così, per il conteggio dei contributi necessari per andare in pensione? Ecco tutte le informazioni in merito a queste domande che, molte mamme (e più in generale molte famiglie) potrebbero farsi.
Fortunatamente per molte mamme (come ricorda, ad esempio, anche il sito orizzontiscuola.it) anche i periodi di maternità avuti senza che ci fosse un rapporto lavorativo attivo in quel periodo (e dunque non coperti da retribuzione) possono essere riscattati e contribuire quindi ai fini pensionistici, anche se è necessario fare domanda.
A riportare notizie in merito è il Testo Unico per la tutela della maternità e paternità (D.lgs 151/2001), che dà la possibilità alle lavoratrici madri (ma anche ai padri lavoratori) di utilizzare la maternità in suddetto periodo a fini pensionistici. La normativa dà diritto alle lavoratrici dipendenti a ben 5 mesi di congedo obbligatorio dal lavoro per la maternità, ma ovviamente se la mamma in questione non ha un contratto di lavoro, non può usufruire di questa opzione.
Nonostante ciò, l’accredito dei contributi figurativi per la maternità durante il congedo obbligatorio viene riconosciuto direttamente dall’Istituto Previdenziale, anche se chi ha avuto una gravidanza prima del 1994 (anche senza un contratto di lavoro) si deve presentare una specifica domanda
. Le settimane riscattabili ai fini della pensione, essendo il congedo come detto di cinque mesi, sono quindi ventidue. Di certo non poche ai fini del conteggio totale e che, magari, possono essere utili per arrivare più facilmente alla soglia richiesta.