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Economia e Finanza

Se hai appena comprato casa c’è un metodo per recuperare soldi: basta questo trucco ed è fatta

L’acquisto di una casa è un passo importante e anche molto costoso. C’è la possibilità di recuperare i soldi seguendo questa procedura. Eccola!

Comprare casa è il sogno di molti perché è una decisione che sancisce l’idea di mettere radici e guardare al futuro. Non è semplice farlo, richiede molti soldi soprattutto se aggiunti alla parte delle tasse.

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Chi ha recentemente acquistato una casa, potrebbe avere diritto a un rimborso fiscale grazie a una specifica disposizione normativa. La circolare 14 del 2024 dell’Agenzia delle Entrate fornisce le indicazioni necessarie per ottenere il rimborso delle imposte pagate erroneamente.

Recupero delle imposte per l’acquisto della prima casa: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

Il bonus casa under 36 è stato introdotto per favorire l’acquisto della prima casa da parte dei giovani. Fino al 31 dicembre 2023, i beneficiari godevano di importanti agevolazioni fiscali:

1. Esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale per le vendite non soggette a IVA.
2. Credito d’imposta per le vendite soggette a IVA, equivalente all’importo dell’IVA pagata.
3. Esenzione dall’imposta sostitutiva sui finanziamenti per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione della casa, come previsto dall’articolo 18 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 601.

Ecco come recuperare parte dei soldi spesi per l’acquisto della casa – Abruzzo.cityrumors.it

Tuttavia, queste agevolazioni non sono state prorogate per il 2024, creando confusione tra coloro che avevano già avviato le pratiche per l’acquisto della casa.

Per risolvere questa situazione, il legislatore ha introdotto delle norme di salvaguardia nella legge di conversione del decreto Milleproroghe. La legge 18 del 2024 ha aggiunto il comma 12-terdecies, che proroga al 31 dicembre 2024 il termine per finalizzare l’acquisto della prima casa con le agevolazioni previste dal bonus casa under 36. Questa proroga si applica a chi ha stipulato e registrato un contratto preliminare entro il 31 dicembre 2023.

Tuttavia, poiché la legge è entrata in vigore solo il 29 febbraio 2024, chi ha finalizzato l’acquisto tra il 1° gennaio 2024 e il 29 febbraio 2024 ha dovuto pagare le imposte non più esentate. Per queste persone, il legislatore ha previsto un credito d’imposta per recuperare le somme versate.

La circolare 14 del 2024 dell’Agenzia delle Entrate stabilisce che il recupero delle somme pagate non è automatico e richiede una specifica procedura. Ecco i passaggi da seguire:

1. Atto integrativo presso il notaio: Il contribuente deve recarsi dal notaio per rilasciare una dichiarazione integrativa, redatta secondo le formalità giuridiche dell’atto di trasferimento, in cui manifesta la volontà di avvalersi delle agevolazioni e dichiara di possedere i requisiti previsti dalla legge.

2. Requisiti ISEE: Nell’atto integrativo, il dichiarante deve confermare di avere un ISEE valido per il 2024 o di aver già richiesto la certificazione tramite la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

3. Esenzione dalle imposte: L’atto deve precisare che, in virtù della normativa vigente, il contratto di compravendita non è soggetto a imposte di registro, ipotecarie, catastali e IVA.

4. Tempistiche: L’atto integrativo deve essere redatto entro i termini stabiliti per usufruire del credito d’imposta, utilizzabile tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025, secondo le modalità previste dall’articolo 64, comma 7, del D.L. n. 73 del 2021.

Il credito d’imposta può essere utilizzato per ridurre le imposte di registro, ipotecarie e catastali, le imposte sulle successioni e donazioni, l’ IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche) e altre imposte in compensazione, secondo il decreto legislativo 241 del 1997. Non è possibile ottenere un rimborso delle somme già versate.

Non rientrano nel credito d’imposta l’imposta di registro versata per la stipula del contratto preliminare e l’IVA versata in misura fissa per eventuali acconti.