La rinascita dell’area produttiva abruzzese. Dopo Cucinelli, altri grandi brand in arrivo

Il 2024 si candida ad essere, come auspicato, l’anno della possibile rinascita del lavoro a Penne.

Se infatti il 2022 si era purtroppo concluso con la chiusura della vertenza Brioni e l’uscita di 251 unità lavorative (in parte riassorbite, in parte andate in pensione), il 2023 si avvia ad essere archiviato con maggiore ottimismo per il futuro occupazionale dell’area produttiva vestina.

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Nell’area di Penne si progettano oltre 1.110 assunzioni, conferendo il giusto ottimismo per un 2024 che potrebbe rappresentare il rilancio della zona – abruzzo.cityrumors.it

Il merito è anche di una serie di investimenti compiuti da diversi produttori, che hanno scelto la zona industriale pennese come destinazione dei propri nuovi impieghi, che solleciteranno assunzioni e migliori prospettive.

Lo stabilimento Cucinelli

A fare da apripista a questa nuovo ottimismo lavorativo è lo stabilimento Cucinelli, in località Ponte di Sant’Antonio, all’intersezione tra la statale 81 e la strada che conduce a Montebello di Bertona. È qui che la maison Cucinelli sta impiegando 78 lavoratori, la maggior parte usciti dalle vertenze Brioni degli ultimi anni.

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Ad avviare questa nuova ondata occupazionale è stato lo stabilimento Cucinelli: entro il 1 gennaio 2025 apriranno nuove strutture che condurranno a una significativa mole di assunzioni di personale specializzato – abruzzo.cityrumors.it

Entro il 1° gennaio del 2025 verrà però completata la realizzazione di un secondo sito produttivo Cucinelli (da 5.000 metri quadrati) e la realizzazione di un edificio mensa (da 3.000 mq). Nella loro piena operatività, i due stabilimenti Cucinelli dovrebbero poter impiegare fino a 350 persone.

Naturalmente, a spingere verso questi investimenti sono anche le agevolazioni fiscali: dal prossimo 1° gennaio, infatti, Penne entrerà nella Zona economica speciale che consentirà procedure semplificate e regimi speciali.

Le agevolazioni dovrebbero ridurre della metà dei termini per l’ottenimento dell’autorizzazione unica e per gli adempimenti nell’ambito delle procedure. Inoltre, ci saranno agevolazioni fiscali per gli investimenti effettuati e un credito d’imposta sull’acquisto di beni strumentali all’esercizio di impresa, proporzionale alla quota del costo dei beni acquistati, con una maggiorazione dell’importo massimo di investimento agevolabile, pari a 100 milioni di euro per singolo progetto di investimento.

Gli altri investimenti

Quello di Cucinelli non è certamente l’unico investimento di rilievo in questo ambito, considerato che sono in fase avanzata anche le valutazioni per la nascita dello stabilimento di Jeckerson, che dovrebbe impiegare circa 35 persone. Investirà a Penne anche una nota camiceria della Val Vibrata, con una ventina di assunzioni.

In tutto, tra Brioni, Cucinelli, Jeckerson e la camiceria Val Vibrata, il settore tessile pennese dovrebbe dare occupazione a più di 1.100 persone.

 

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