Riduzione legale canone affitto 2024: elenco dei motivi che la giustificano

Quando è possibile chiedere una riduzione dell’affitto: ecco che cosa dice la Legge a riguardo. I motivi ammessi nel 2024.

Al giorno d’oggi è sempre più difficile comprare casa. Motivo per cui moltissime persone preferiscono stare in affitto. Anche in questo caso però i costi possono essere davvero considerevoli se non addirittura superiori alle rate di un mutuo.

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Quando si può chiedere una riduzione del canone d’affitto -Abruzzo.cityrumors.it

Che cosa succede, quindi, se per caso un inquilino non riesce a pagare l’affitto al proprietario di casa? In particolare, è possibile chiedere una riduzione del canone mensile a fronte di comprovate motivazioni? La risposta non è scontata dal momento che in ciascuna situazione possono concorrere diversi fattori. Ad ogni modo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza a riguardo specificando quali sono i motivi che attualmente giustificano una simile richiesta. 

Riduzione legale canone affitto 2024: quando si può chiedere

Come abbiamo anticipato poco fa, talvolta è possibile richiedere una riduzione del canone d’affitto. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come viene stabilito questo importo. In generale, occorre considerare lo stato generale dell’immobile, l’anno di costruzione, l’andamento del mercato immobiliare, la stagionalità, la posizione e la vicinanza ai servizi pubblici.

come richiedere una riduzione dell'affitto
Come e perché chiedere la riduzione dell’affitto -Abruzzo.cityrumors.it

Inoltre, è bene ricordare che il canone mensile è pattuito prima della stipula del contatto, perciò anche l’inquilino conosce in anticipo la somma che dovrà versare. Successivamente potrebbero tuttavia verificarsi delle circostanze che impediscano a quest’ultimo di pagare l’affitto. In tal caso, è possibile richiedere una riduzione del canone in forma temporanea o permanente.

Come c’è da aspettarsi, non è facile che un proprietario di casa sia incline a concordare un simile beneficio. Ad ogni modo, esistono delle situazioni in cui chiedere la riduzione dell’affitto è un vero e proprio diritto dell’inquilino.

Per esempio quando si scopre che l’immobile ha una serie di difetti o problemi che impediscono lo svolgimento delle funzioni quotidiane oppure quando hanno luogo lavori di ristrutturazione edilizi che determinano un mancato godimento del servizio stesso.

In quest’ultimo caso, se i lavori rendono inabitabile l’immobile, è anche possibile scegliere lo scioglimento del contratto di locazione. Qualora il proprietario dovesse negare la riduzione richiesta, si potrà dunque procedere per vie legali, chiedendo ad un giudice di stabilire il valore effettivo del canone. Si ricorda, però, che fino alla valutazione del giudice l’inquilino è tenuto a pagare l’affitto concordato in sede di contratto.

Per attivare la procedura basta inviare una raccomandata in cui bisognerà indicare tutti i vizi contestabili oppure il riferimento ai lavori di ristrutturazione che si stanno eseguendo. Dopodiché, inquilino e proprietario dovranno formalizzare la riduzione con una scrittura privata e comunicare infine la diminuzione di importo all’Agenzia delle Entrate.

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