Ci sono alcune pensioni che non possono essere toccate dall’Agenzia delle Entrate neanche in caso di pignoramento. Andiamo a vedere come stanno le cose a riguardo.
Come è noto, la situazione in termini economici nel Paese è davvero molto delicata. Sono tante le famiglie che, come si suol dire, galleggiano sulla soglia di povertà e la preoccupazione non può non diffondersi in maniera importante in questi casi. Così come può capitare che, per un motivo o per un altro, nei confronti di un privato o della pubblica amministrazione, si possano andare a maturare dei debiti che a volte diventano una scure sulla testa di numerose famiglie.
In questi casi il punto di arrivo, per così dire, di questo discorso è rappresentato dal pignoramento. Esso può riguardare sicuramente i beni, ma anche gli stipendi ed i redditi che entrano nelle famiglie.
Come gli stipendi e, per l’appunto, le pensioni. La legge, però, da questo punto di vista pone dei paletti molto importanti, dal momento che ci sono alcune specifiche pensioni che non possono essere pignorate in nessun caso. Andiamo a vedere nel dettaglio di che si tratta.
Pignoramento delle pensioni: in questi casi non è possibile
La base di ogni provvedimento che viene preso a livello nazionale, per quanto possa essere grave il motivo per il quale ci si trova in una situazione di difficoltà, in termini economici ma non solo, è che va rispettata sempre la dignità delle persone. Per questo motivo non tutte le pensioni possono essere pignorate.
Ce ne sono alcune, infatti, che in nessun caso possono essere toccate da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se, infatti, si può procedere senza nessun problema per quelle pensioni definite contributive, vale a dire quelle che sono legate al lavoro svolto, lo stesso non si può dire per quelle assistenziali.
Si tratta di tutti quei trattamenti e benefici che vengono erogati per sostenere quelle che sono le categorie più vulnerabili della popolazione. Il pignoramento non può mai riguardare questi importi, visto che essi corrispondono in molti casi al minimo che serve per vivere.
Questo distingue chiaramente tra i trattamenti previdenziali, che possono essere pignorati entro i limiti previsti, e quelli assistenziali, che sono invece protetti sempre ed in ogni caso per legge.
A seconda del reddito prodotto, il pignoramento ha dei limiti ben specifici che non può non seguire. Può arrivare ad un decimo dello stipendio se quest’ultimo è fino a 2500 euro, un settimo per redditi fino a 5000 euro ed un quinto per redditi superiori a 5000 euro. In questo modo si tutela il diritto di chi deve riavere questi soldi e dall’altro lato anche la dignità del debitore.