Quando un lavoratore non può essere licenziato: tutti i casi e i divieti previsti dalla legge

Ci sono determinati casi ed in alcune occasioni addirittura la legge lo vieta. Ogni tipo di licenziamento infatti deve seguire le norme del diritto del lavoro. Cosa devi sapere.

Sono diverse le situazioni in cui il datore di lavoro non può licenziare i dipendenti a propria discrezione ma è tenuto a rispettare le norme del diritto del lavoro per la tutela dei lavoratori. Ovviamente è bene sapere che il licenziamento può essere giustificato per motivi disciplinari, dovuti al comportamento del lavoratore, economici e organizzativi.

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In diverse occasioni il lavoratore non può essere licenziato – Abruzzo.cityrumors.it

All’interno di questi grandi campi il licenziamento deve comunque seguire delle regole precise, altrimenti viene giudicato illegittimo a prescindere. Sono diversi i divieti in vigore ad oggi. Esiste un vero e proprio elenco in cui i lavoratori possono evitare di essere licenziati. Ovviamente i motivi devono essere consentiti dalla legge purché siano documentabili.

Un lavoratore non può essere licenziato in questi casi: la lista completa

Il licenziamento di un dipendente non può avvenire a discrezione del datore di lavoro, ma deve seguire le norme del diritto del lavoro, che mirano a tutelare i lavoratori. I motivi principali per cui un datore può licenziare un dipendente sono legati a questioni disciplinari, comportamentali o economiche e organizzative. Ci sono comunque delle situazioni in cui il licenziamento è vietato dalla legge. Scopriamoli

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Tutti i motivi per cui può essere evitato il licenziamento – Abruzzo.cityrumors.it
  • Matrimonio – È vietato licenziare una dipendente donna a causa del matrimonio, ovvero nel periodo che va dalla richiesta delle pubblicazioni di matrimonio fino a un anno dopo la celebrazione delle nozze. Questo divieto si applica alle dipendenti femminili (con l’eccezione delle addette ai servizi familiari e domestici) per prevenire la discriminazione. Ovviamente ci sono alcune situazioni come la giusta causa, la cessazione dell’attività aziendale o la scadenza del contratto rimangono legittime.
  • Gravidanza – È vietato licenziare una lavoratrice incinta e questo divieto persiste fino a un anno dopo la nascita del figlio. Inoltre il padre che si astiene dal lavoro nei primi 3 mesi del figlio in assenza della madre, in casi grave di infermità, morte, abbandono o affidamento esclusivo al padre.
  • Malattia – Non è consentito licenziare un dipendente durante la malattia, a meno che non superi il periodo di comporto previsto dal contratto collettivo nazionale. Il licenziamento per malattia può essere legittimo in alcuni casi come falso certificato medico o assenze ripetute di visite fiscali.
  • Infortunio sul lavoro – Non è possibile licenziare un dipendente assente per malattia a causa di un infortunio sul lavoro causato dalla negligenza del datore di lavoro.
  • Mansioni alternative – Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, basato su ragioni economiche, non è ammesso quando il dipendente può essere adibito ad altre mansioni, anche inferiori, di cui l’azienda ha bisogno e che il lavoratore è in grado di svolgere senza spostare altri dipendenti.
  • Nuove assunzioni dopo il licenziamento – Questo diventa illegittimo se dopo poco tempo il datore di lavoro assume un nuovo dipendente per svolgere le stesse mansioni.

Infine gli altri due casi per il quale il licenziamento è illegittimo è quello immotivato o per ritorsione. In tutte queste situazioni è importante che il datore di lavoro rispetti le normative del diritto del lavoro e che il licenziamento avvenga nel rispetto delle leggi vigenti.

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