Pensionati fate attenzione perché molti potrebbero perdere per sempre l’assegno dell’Inps: nuova stretta per questa categoria e questa volta si rischia davvero grosso.
Per i pensionati le preoccupazioni non finiscono proprio mai. Un tempo si pensava che, giunti all’età della pensione, ci si potesse finalmente rilassare: oggi sappiamo che non è esattamente così. Tra addizionali comunali e regionali, tagli e rivalutazioni più basse del previsto, i motivi per non dormire si moltiplicano.
Dall’Inps ora una nuova stretta che riguarderà non proprio tutti ma solo una categoria molto specifica: questa categoria, già a partire da questo mese, verrà attenzionata in modo particolare e coloro che, fosse anche per ragioni di salute, non riusciranno ad adempiere a certi obblighi, rischiano di perdere per sempre l’assegno previdenziale.
Un vero dramma insomma: per la maggior parte dei pensionati, l’assegno Inps rappresenta l’unica fonte di reddito e, quindi, l’unica forma di sostentamento. Non tutti hanno figli su cui poter contare o seconde case messe a rendita. Ma l’Inps procede dritta per la sua strada e ha già avvisato che quest’anno i controlli saranno più rigorosi che mai.
Nuova stretta da parte dell’Inps e ora migliaia di pensionati rischiano di perdere per sempre il loro assegno mensile. Un vero dramma per chi non ha altre fonti di reddito. L’Istituto di Previdenza Sociale ha già mandato i primi avvisi: ecco chi rischia e cosa occorre fare per non perdere la pensione.
Sono sempre di più le persone che, una volta raggiunta l’età della pensione, prendono un volo di sola andata e si trasferiscono all’estero, in qualche Paese dove il costo della vita è più basso e dove più basse sono anche le tasse sulle pensioni. La stretta dell’Inps, questa volta, riguarda proprio loro: tutti coloro che ricevono una pensione italiana ma vivono in modo stabile all’estero.
Ogni anno l’Istituto di Previdenza Sociale, per tutelarsi da eventuali truffe, verifica che le persone a cui invia l’assegno siano ancora in vita. Purtroppo, infatti, potrebbero essere decedute ma qualche “furbetto” potrebbe continuare ad incassare l’assegno previdenziale tutti i mesi come nulla fosse.
A partire dal 20 marzo e fino al 15 luglio al massimo, saranno tenuti a dimostrare di essere ancora vivi e vegeti i pensionati italiani che si sono trasferiti in Asia o in America o nell’Europa dell’Est o nei Paesi Scandinavi o in Estremo Oriente. La seconda fase dei controlli, invece, prenderà inizio il 17 settembre e si concluderà a gennaio del 2026 e si rivolgerà a coloro che si sono trasferiti in Europa, Africa e Oceania.
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Nuova stretta dell’Inps: i pensionati italiani che vivono all’estero sono tenuti, come ogni anno, a dimostrare di essere ancora in vita oppure l’Inps bloccherà l’assegno mensile. Ma cosa bisogna fare, nel concreto, per dimostrare di non essere deceduti e, dunque, non perdere la propria pensione?
L’Inps, in questi casi, si avvale dell’aiuto di Citibank N.A., che gestisce i pagamenti all’estero. I pensionati, nelle scorse settimane, dovrebbero aver ricevuto un modulo il quale dovrà essere firmato e poi controfirmato da un testimone qualificato, come un’autorità consolare o un pubblico ufficiale locale. In alternativa, alcuni pensionati potranno usare strumenti digitali come il portale web di Citibank o la videochiamata con il Consolato.
Infine, naturalmente, qualora fosse impossibile percorrere una di queste due strade, sarà possibile dimostrare di essere ancora in vita andando direttamente presso uno sportello Western Union per ritirare il proprio assegno muniti di documento di identità. Il problema sorge nel caso di persone inferme o ricoverate e, quindi, impossibilitate a dimostrare di essere in vita. Cosa si può fare in questi casi per non perdere l’assegno?
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In tal caso occorre una certificazione firmata dal medico curante o dalla direzione sanitaria della struttura in cui il soggetto si trova ricoverato. In assenza di tali documenti la pensione verrà sospesa a partire da settembre o da marzo 2026, a seconda del Paese in cui ci si è trasferiti.