Pensioni, il trucco dei Caf per uscire dal lavoro prima senza perdere l’intero importo

Vuoi andare prima in pensione ma senza tagli sull’assegno? I Caf svelano un trucco per riuscirci. Vediamo di cosa si tratta.

C’è un modo per poter andare prima in pensione senza subire penalizzazioni sull’assegno che andremo a ricevere? Questa è la domanda che si pongono, più o meno ogni giorno, milioni di italiani che vorrebbero accedere alla pensione con qualche anno di anticipo ma temono pesanti tagli.

pensione anticipata senza tagli
Puoi andare in pensione prima senza subire tagli sull’assegno/Abruzzo.cityrumors.it

In effetti la questione non è semplice. Tutt’altro. Il Governo di Giorgia Meloni non può permettersi di agevolare troppe uscite anticipate in quanto le casse dell’Inps non reggerebbero il colpo. Di conseguenza, per disincentivare i lavoratori a lasciare l’ufficio, negli ultimi due anni sono state introdotte nuove penalizzazioni.

Ad esempio chi sceglie di andare in pensione con Quota 103 deve accettare un assegno interamente ricalcolato con il sistema contributivo che significa perdite fino al 30% ogni mese. Stesso discorso per quel che riguarda Opzione donna. Chi opta per Ape sociale, invece, non può mai ricevere un assegno superiore ai 1500 euro al mese. Che fare allora per andare prima in pensione e non subire tagli? I Caf svelano il trucco.

Pensione: con questa misura vai prima ma senza tagli

Attualmente per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi. Esistono diverse misure di pensione anticipata ma non tutte sono convenienti: molte, infatti, prevedono tagli sull’assegno previdenziale. Come fare, allora, per andare in pensione in anticipo senza subire penalizzazioni?

pensione anticipata senza penalizzazioni
I Caf svelano il segreto per andare prima in pensione senza perdere soldi/Abruzzo.cityrumors.it

E’ fondamentale l’anno in cui si è iniziato a lavorare regolarmente e, quindi, a versare i contributi. Infatti a partire dal 1996 è cambiato il modo in cui le pensioni vengono calcolate e siamo passati dal sistema retributivo al sistema contributivo. Il primo teneva conto della media degli stipendi percepiti dal lavoratore negli ultimi anni. Il sistema contributivo, invece, tiene conto solo dei contributi versati e dell’età anagrafica a cui il soggetto va in pensione.

Chi ha iniziato a versare i contributi a partire dal 1996 è detto “contributivo puro” e può accedere alla pensione sempre con 20 anni di contributi ma a soli 64 anni anziché a 67 come stabilito dalla legge Fornero. Ad una condizione però: l’assegno mensile deve essere uguale o superiore a determinate soglie. Tali soglie, per il 2024, corrispondono a:

  • 3 volte l’importo dell’Assegno sociale per gli uomini e le donne senza figli;
  • 2,8 volte l’importo dell’Assegno sociale per le donne con un figlio;
  • 2,6 volte l’importo dell’Assegno sociale per le lavoratrici che hanno almeno 2 figli.

L’importo dell’Assegno sociale quest’anno è pari a 534,41 euro al mese. E chi ha contributi antecedenti al 1996 che cosa può fare per andare prima in pensione senza subire tagli? In questo caso la misura più vantaggiosa è quella della pensione anticipata ordinaria.

Questa misura permette di andare in pensione a qualsiasi età una volta raggiunti i 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e i 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Di conseguenza una persona che ha iniziato a lavorare regolarmente a 18 anni, può accedere alla pensione intorno ai 60 anni senza subire alcun tipo di penalizzazione.

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